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Dott. Roberto Moneta

Dott. Stefano Moneta

MENOPAUSA E FIORI CALIFORNIANI

La menopausa (dal greco μην: mese e παυσις: cessazione) è il periodo della vita di una donna caratterizzato dall’interruzione irreversibile del ciclo mestruale, che si verifica approssimativamente intorno ai cinquant’anni.
La fine dell’età fertile porta con sé cambiamenti della fisiologia femminile, ma anche ripercussioni psicologiche nonché, specie nella fase di transizione dalla pre-menopausa, una ricca gamma di sintomi più o meno accentuati. Si tratta di una vera e propria sindrome la cui evoluzione varia da donna a donna, con un’entità e un decorso strettamente personali. È l’ultimo dei grandi cambiamenti del corpo femminile (dopo lo sviluppo, la gravidanza e l’allattamento) e può protrarsi per un periodo piuttosto prolungato, interferendo così con la qualità della vita e il benessere del singolo soggetto.

Non trattandosi di un semplice discorso fisiologico, non sempre sono sufficienti i prodotti - generalmente integratori - che il mercato offre per contrastare i fastidi fisici. Di solito l’obiettivo principale di questi “rimedi sintomatici” è ridurre o azzerare il problema. Vengono così impiegati estratti vegetali la cui azione si esplica contro le vampate, l’insonnia, l’irritabilità e i problemi ginecologici annessi (secchezza, atrofia, perdita di libido etc.). Nulla o poco che sostenga dal punto di vista psico-emotivo.

Perché quindi la floriterapia?
Per più di una ragione, in realtà.
Primo, perché a differenza di qualunque altra branca terapeutica, le essenze floreali hanno la capacità di agire su un’ampissima gamma di sintomi psichici e, citando Roberto Pagnanelli e Cristina Orel nel loro “Il grande libro dei fiori californiani”, perché non vi è malessere soggettivo che non possa trovare sollievo nel giusto fiore, quello che, in mani esperte, può diventare preciso tanto quanto un bisturi!
Secondo, perché nonostante la fitoterapia promuova estratti sempre più studiati e standardizzati, l’utilizzo di fonti vegetali come la soia (nella fattispecie dei suoi isoflavoni), spesso indicata nelle problematiche menopausali, porta con sé le limitazioni d’uso di sostanze ad azione ormonale.
Terzo, perché può essere la via di elezione (cura del sintomo e supporto psicologico-emozionale) o di integrazione a cure di altro tipo e quarto perché la formulazione in gocce è pratica, efficace e accessibile a chiunque.
Infine perché a seconda dei casi, dello stile di vita, del vissuto personale e delle necessità della singola donna in questa particolare fase di vita, le essenze floreali si adattano alla perfezione e possono essere combinate per dare il massimo del risultato sotto ogni punto di vista.

Fermo restando che è possibile miscelare tutte le essenze così da “cucire un vestito su misura”, vediamo ora i fiori californiani che si prestano maggiormente a risolvere le problematiche tipiche della menopausa, precisando che la lista sarebbe molto più lunga ma che, in attesa di un arricchimento della letteratura ufficiale, la trattazione di molte altre essenze è stata per il momento lasciata in sospeso.

FIORE #1 - Alpine Lily

Si presenta come una pianta femminile e dolce, dai fiori campanulati e di un bell’arancione intenso, seducenti e ricchi di fascino. Diffusa soprattutto in ambiente montano (foreste e montagne dell’Oregon, della Sierra Nevada e della California) Alpine Lily cresce ad alta quota, lontano da occhi indiscreti, a portata soltanto di chi, scalatore coraggioso e ardimentoso, è disposto ad affrontare un rischio pur di coglierla. Nel simbolismo che lega le caratteristiche e gli effetti di un fiore si può intravedere già per quale persona sia indicato un rimedio come Alpine Lily, ossia per quelle donne la cui espressione della femminilità risulti bloccata o che conservino un’immagine negativa del corpo femminile (retaggio familiare o culturale), che non si identifichino con il proprio corpo e non lo vivano a pieno, causandosi così stress fisico (spesso a livello ginecologico) e mentale. Alpine Lily stimola l’integrazione dell’animo femminile nella donna, favorisce la circolazione dell’energia e ricorda al soggetto che il proprio potere e le proprie potenzialità dipendono anche dall’espressione del corpo femminile. Alpine Lily è indicata per tutte le donne che non amano o non si amano più, che vivono conflittualmente il rapporto con il proprio corpo, che hanno difficoltà a donarsi, frigide, inibite o in crisi di identità, proprio come il fiore che si nasconde arroccandosi in cima ai monti o nel fitto della boscaglia.

FIORE #2 - Fuchsia

Tipico dell’America centro-meridionale, si presenta come un piccolo alberello con foglie caduche ed ovali, i cui fiori richiamano la forma di una campana a tinte rosse e purpuree. Secondo la teoria dei colori, le tonalità fucsia sono quelle della sensibilità, del fascino e della tendenza a farsi ammaliare dalle cose belle della vita.
Questa essenza agisce ovunque vi sia una repressione delle emozioni, incapacità di esprimere i sentimenti, laddove il distacco e la freddezza superficiale nascondano un dolore o una rabbia profondi. La repressione emotiva (o al contrario, l’emotività accentuata volta a nascondere traumi profondi) è tipica delle personalità cosiddette “vulcani spenti”, all’apparenza tranquille ma sempre sul punto di esplodere; a volte, durante la menopausa, la persona tende ad enfatizzare i problemi fisici o di ordine minore per non guardare in faccia all’aspetto preponderante, la transizione da una fase della vita a un’altra.
Bloccare l’espressione delle emozioni causa da un lato la comparsa di sintomi fisici, dall’altro blocca lo sviluppo personale interiore, creando una situazione di ristagno. Fuchsia aiuta a progredire verso una catarsi emotiva di modo che la vita sentimentale diventi genuina e le emozioni più profonde, che per paura si tende a isolare, vengano affrontate e trasformate efficacemente. Si sposa bene con quelle situazioni in cui si deve imparare a volersi bene, calmare il corpo e tirare fuori da sé il meglio in ogni situazione.

FIORE #3 - Fairy Lantern

Parole chiave associate a questo fiore possono essere insicurezza, immaturità, dipendenza emotiva, incapacità di assumersi le proprie responsabilità e di accettare la vita adulta, sindrome dell’eterno bambino (Peter Pan) e in effetti Fairy Lantern si adatta alla perfezione a tutte quelle donne che non accettano di invecchiare né in termini fisici né di responsabilità.
È l’aspetto stesso del fiore a dirlo, con il suo esile stelo che fatica a sostenere la pesante cupola di fiori bianchi e che si piega sotto il suo peso. Fairy Lantern richiama il mondo delle lucciole e delle fiabe, la dimensione dell’adolescenza, di quella fase della vita non sovrastata dagli oneri della maturità. È una vera e propria lanterna interiore, da offrire a coloro che, sovrastati da aspettative e ambizioni altrui o iperprotetti da un eccesso di affetto abbiano smarrito non solo la propria guida ma anche la capacità di far fronte alle avversità, necessitando cure e rassicurazioni dall’esterno. Alcune donne, in un periodo critico come quello della menopausa, si aggrappano alla loro immagine giovanile al punto da diventarne quasi schiave, continuando a vestirsi, truccarsi, pettinarsi e comportarsi in maniere che contrastano con la normale evoluzione del corpo e dell’età. Un conto uno spirito giovanile, ben diverso non accorgersi dei cambiamenti inevitabili a cui ci sottopone la vita. Fairy Lantern conduce per mano verso l’accettazione della maturità, verso il distacco e una minore sensibilità all’opinione altrui, verso una realizzazione che scaturisca dalle nostre scelte e non dalla delega alle opinioni altrui.

FIORE #4 - Pomegranate

L’essenza del melograno è la più femminile per eccellenza. Costituito da una corolla di tre o quattro petali color rosso vivo, il fiore dà origine a un frutto dalla buccia dura, coriacea, che contiene semi color rubino, dolci e aciduli. Questi chicchi violacei racchiusi in un solo frutto ben difeso ricordano un ovaio ricco di uova pronte ad essere fecondate e lo stesso nome botanico, Punica Granatum, fa riferimento alle guerre fra romani e cartaginesi, rievocando la lotta fra due mondi opposti (all’epoca le sponde del Mediterraneo; nel caso dell’essenza il maschile e il femminile).
Difatti l’azione di Pomegranate è utile a quelle donne ambivalenti, che nutrono allo stesso tempo ambizioni lavorative e di carriera (prospettiva più maschile) e desiderio di maternità e famiglia (femminile), donne che quindi bramano gratificazioni personali senza rinunciare al loro universo femminile. Questa duplice necessità può portare a sentirsi frustrate in entrambi i ruoli, ad una spaccatura interiore, senso di colpa, a volte anche a problemi ginecologici (donne che diventano frigide per il timore di una gravidanza, o la cosiddetta sterilità psicogena). Pomegranate si rivela eccellente per sanare questo dualismo apportando armonia, unificando il mondo sociale e familiare, armonizzando il lato fisico, mentale ed emozionale e la voglia di sentirsi donna a tutto tondo.

FIORE #5 - Tiger Lily

Questo fiore, che cresce fino ad un metro e mezzo di altezza sui pendii assolati e nei margini delle foreste ci ricorda che ci troviamo di fronte a una tigre a fauci spalancate. I suoi fiori sono infatti rosso-arancioni a turbante, screziati di macchie marroni e gli aspetti che l’essenza tende a sanare sono l’aggressività, il coraggio, la forza e il desiderio di dominio che sfociano nell’egocentrismo, nella brama di prevalere, nell’eccesso di competizione e in una tendenza smodata a voler dimostrare la propria superiorità. È quindi utile per quelle donne un po’ più mascoline, inclini alla manipolazione, soggette a sbalzi ormonali o in menopausa, quando una maggiore energia maschile accede a livello della coscienza addolcendo il carattere, riducendo la competitività a favore dello spirito di cooperazione, insegnando a fare le fusa anziché ruggire. Donne austere sia nel comportamento che nel portamento, fredde, ambiziose, che negano il loro lato sensibile, dolce e ricettivo possono tutte trarre vantaggio dall’impiego di questo rimedio floreale.

FIORE #6 - Pretty Face

Le parole chiave associate a quest’essenza fanno tutte rima con menopausa: rifiuto o preoccupazione eccessiva per il proprio aspetto, insicurezza per mancata accettazione di sé, convinzione di essere brutti, sensazione di essere rifiutati dagli altri, paura di invecchiare.
Non a caso il nome significa “Bel visino” e il fiore è uno dei più eleganti di tutti i californiani, con il suo fusto sottile, le lunghe foglie nastriformi e le sue corolle gialle a strie longitudinali color marrone. Simbolicamente c’è un forte richiamo alla bellezza passeggera delle forme e al dualismo fra l’apparenza e l’essere, ossia dimostrare e convincersi della propria unicità.
È il rimedio adatto a chi non convive in armonia con il proprio corpo, a chi è eccessivamente identificato con i modelli estetici esteriori e perde di vista la propria bellezza interiore, a chi spreca immani quantità di energia per indossare una maschera che non appartiene al suo vero Io.
La paura del decadimento fisico, che a ridosso della menopausa insorge prepotente, può innescare il bisogno e la ricerca ossessiva della bellezza; Pretty Face apporta consapevolezza, desiderio di accettarsi per ciò che si è o si diventa, volontà di trovare in ogni fase di vita positività, equilibrio, sintonia, ricordando come la saggezza della maturità valga più di qualche ruga sul volto.

Conclusioni

Il ricorso alle essenze floreali californiane è una valida opportunità di sostegno o risoluzione delle problematiche annesse alla menopausa poiché mette a disposizione una gamma di rimedi adattabili alla singola paziente e modulabili secondo le più specifiche necessità. Prive di effetti collaterali e controindicazioni, possono essere scelte in modo mirato e, laddove occorra, affiancate ad altre come alcuni fiori australiani capaci di risolvere maggiormente i disturbi fisici quali le vampate di calore e i disordini ginecologici (She Oak, Mulla Mulla, Illawarra Flame Tree) per un’azione curativa ancor più profonda e personale.
Per chi non vuole solo annientare il sintomo, ma “approfittare” della malattia per una lezione di vita e di evoluzione interiore.

Altre essenze californiane potenzialmente utili
⁃ Aloe Vera
⁃ Black Cohosh
⁃ Black-Eyed Susan
⁃ Borage
⁃ Buttercup
⁃ Canon Dudleya
⁃ Cayenne
⁃ Easter Lily
⁃ Echinacea
⁃ Hibiscus
⁃ Iris
⁃ Lavender
⁃ Manzanita
⁃ Mariposa Lily
⁃ Pink Yarrow
⁃ Rosemary
⁃ Sage
⁃ Sagebrush
⁃ Scarlet Monkeyflower
⁃ Self-Heal
⁃ Sticky Monkeyflower
⁃ Zinnia

Bibliografia
“Repertorio delle essenze floreali” - P.Kaminski, R. Katz - Natur Editore
“Il grande libro dei fiori californiani” - R.Pagnanelli, C. Orel - Edizioni Enea
“Iniziazione ai rimedi floreali californiani” - F.Nocentini - Mediterranee

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