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Formula chimica astaxantina

La Formula chimica astaxantina

 

Scopri le proprietà dell’astaxantina ed i benefici che può dare questo potente antiossidante, indispensabile d’estate

L’astaxantina è una molecola appartenente alla classe dei carotenoidi, pigmenti molto diffusi in natura in alimenti sia di origine vegetale che animale. La sua importanza in ambito nutraceutico cresce sempre di più con il susseguirsi di studi che ne confermano le numerose virtù, nonché i disparati ambiti di utilizzo nella prevenzione e cura di svariate patologie croniche e infiammatorie.
In questo articolo tratteremo nello specifico la sua valenza come potente antiossidante e integratore nel contrastare il fotoinvecchiamento.
Conosciamola meglio, quindi.

I CAROTENOIDI

fonti vegetali di carotenoidi

Fanno parte di questa categoria di composti circa 500 diverse molecole organiche presenti nel regno vegetale (alghe e piante) e animale (uno su tutti, il salmone, ma anche il fenicottero rosa – ad entrambi conferiscono il tipico colore).
Si tratta di sostanze dal colore giallo-arancio o rosso, divise in carotenoidi primari e secondari.
I carotenoidi primari sono implicati nel dissipare l’energia in eccesso derivante dalle radiazioni solari durante il processo di fotosintesi colorofilliana, pertanto hanno lo scopo di controllare il metabolismo energetico delle piante che producono clorofilla. I secondari invece vengono immagazzinati in micelle oleose e stoccati nelle cellule vegetali come protezione dall’esposizione a fattori stressanti. Negli animali i carotenoidi non vengono sintetizzati bensì introdotti per ingestione di fonti vegetali che ne contengono.
La peculiare struttura chimica di queste molecole fa sì che siano in grado di assorbire l’energia radiante del sole e/o stabilizzare l’azione di specie chimiche altamente reattive quali i radicali liberi.
Membrana cellulare con astaxantina
Fra i carotenoidi, possiamo annoverare due classi diverse di sostanze:
  • I carotenoidi propriamente detti (α e β carotene, licopene)
  • Le xantofille (zeaxantina, luteina e astaxantina)
L’essere umano non è in grado di produrne, pertanto la disponibilità di queste sostanze è condizionata dalla dieta. L’astaxantina può essere introdotta principalmente attraverso il consumo di verdure, frutta e salmone ma a onor di cronaca, specie se si tratta di animale d’allevamento, la quota necessaria per un beneficio in termini di salute è assolutamente impossibile da ottenere (si pensi che per raggiungerla occorrerebbe mangiarne da 600 grammi a due chili al giorno!)
Nonostante ciò, la supplementazione con integratori risulta molto efficace perché già ai dosaggi minimi (dai 4mg ai 20mg/die) la sua biodisponibilità risulta molto alta in virtù della predisposizione all’assorbimento.
L’astaxantina viene assimilata meglio se assunta in concomitanza con il cibo e con sostanze grasse (es. olio di oliva), pertanto se ne consiglia l’uso sempre a stomaco pieno. A livello intestinale viene inglobata in vescicole dette chilomicroni e trasportata al sistema linfatico, il quale la veicola al fegato dove viene coniugata alle lipoproteine a bassa densità (le tanto temute LDL delle analisi del sangue!) che a loro volta la trasportano ai tessuti, in particolare a quelli più soggetti agli stress ossidativi come il cervello e la pelle.
La fonte che assicura la migliore astaxantina è un’alga verde, l’Haematococcus Pluvialis.

AZIONE ANTIOSSIDANTE

Donazione elettrone

Per azione antiossidante di un qualunque composto chimico si intende la sua capacità di ritardare o inibire significativamente l’ossidazione di altre sostanze presenti nello stesso ambiente di reazione.
Sì, ma che significa?
Significa fermare il domino di reazioni chimiche che normalmente si verifica quando una specie fortemente instabile viene a contatto con altre molecole, danneggiandole. 
Il nostro organismo ha la capacità di sintetizzare molecole con questa specifica finalità, al fine di contrastare le alterazioni cellulari (invecchiamento, danni al dna, morte cellulare) indotte da stimoli ossidanti (sostanze chimiche e radiazioni, comprese quelle solari). Di norma, si genera un equilibrio fra specie ossidanti e specie antiossidanti (o riducenti), ma in determinate condizioni può instaurarsi uno squilibrio (stress ossidativo) dove le specie reattive sono in maggioranza e/o le difese organiche sono carenti.
Per questo è utile introdurre attraverso la dieta sostanze antiossidanti come i carotenoidi (licopene dai pomodori, carotenoidi da carote, albicocche etc.) e fra questi l’astaxantina. La sua capacità antiossidante è risultata cento volte maggiore della vitamina E e dieci volte superiore rispetto agli altri carotenoidi ed è relativa alla peculiare struttura chimica che le consente di intercalarsi nella membrana cellulare contrastando i fenomeni ossidativi che avvengono sia in superficie che nell’intero strato di rivestimento, proteggendo così la cellula.
Radicale libero: molecola instavbile che causa danni cellulari

Eccone i principali meccanismi con cui opera l’Astaxantina:

  • Quenching, ovvero spegnere la reattività di specie reattive dell’ossigeno (ROS) ritornando a una conformazione in grado di stabilizzare ulteriori radicali.
  • Scavenger, letteralmente “spazzino”, in virtù della capacità di interrompere reazioni a catena che possono verificarsi sia nella membrana cellulare che nelle lipoproteine (la cui ossidazione porta alla formazione di precipitati che nel tempo si depositano nel lume dei vasi sanguigni, ostruendoli).
  • Modulazione dell’espressione genica in favore di enzimi antiossidanti. L’astaxantina sembra infatti essere in grado di stimolare l’attivazione di sequenze genetiche che predispongono alla produzione di sistemi antiossidanti quali la Superossido dismutasi (SOD), la Catalasi e il Glutatione, rinforzando così l’arsenale antiossidante della cellula
  • Inibizione della produzione di citochine infiammatorie.

 

AZIONE PROTETTIVA CUTANEA E CONTRO IL FOTOINVECCHIAMENTO

raggi UVA e UVB causano il fotoinvecchiamento

Quando si parla di invecchiamento cutaneo è bene distinguere fra invecchiamento intrinseco, relativo all’età anagrafica e inevitabile, e il fotoinvecchiamento, conseguente agli stress che la cute subisce per esposizione ai raggi solari.
Benché utili ai fini della produzione di Vitamina D, le radiazioni solari portano con sé l’inconveniente di possibili alterazioni o danni alle cellule cutanee. Nel complesso, queste radiazioni sono costituite da raggi ultravioletti di due tipi: i raggi UV-B, che hanno maggiore contenuto energetico ma penetrano solo in superficie, non superando la barriera dell’epidermide e i raggi UV-A, a contenuto energetico minore ma con maggiori capacità di penetrazione (derma).
L’invecchiamento non cronologico comporta rughe di ampiezza e profondità maggiori rispetto all’invecchiamento intrinseco, nonché discromie (macchie) e teleangctasie (capillari) negli strati superiori della pelle, mentre negli strati profondi si verificano riduzione di collagene, perdita di tono ed elasticità.
Il meccanismo con cui il sole danneggia la pelle è secondario alla produzione di radicali dell’ossigeno, che a loro volta inducono la sintesi di mediatori infiammatori e la conseguente attivazione di enzimi, le Metalloproteasi, responsabili della degradazione del tessuto cutaneo. Proprio allo scopo di contrastare questi fenomeni, l’astaxantina è salita alla ribalta grazie alle sue innegabili proprietà, surclassando composti già di per sé importanti quali il beta-carotene e il licopene.
Grazie alla capacità di inibire la produzione di enzimi quali collagenasi e elastasi, di evitare fenomeni di apoptosi (morte cellulare programmata) successiva a stimoli infiammatori, nonché a tutti i meccanismi già citati come antiossidante, l’astaxantina si è quindi guadagnata l’appellativo di super-molecola anti-invecchiamento, risultando così l’integratore più indicato per proteggere la pelle dai danni del sole durante l’intera esposizione della stagione estiva.

Farmacia di Montelupone

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