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HEATHER Fiore di Bach

HEATHER Fiore di Bach

Brugo, Erica – Calluna Vulgaris

Tipo di Fiore: Aiutante

Gruppo Emotivo: Solitudine

Disturbo: Egocentrismo, incapacità di stare soli, carenze di affetto nel passato.

Proprietà: Comprensione per gli altri, immedesimazione.

 

Descrizione

Il brugo è un arbusto nano e sempreverde che cresce su suoli poveri, acidi e selvaggi in ampie estensioni a formare le cosiddette brughiere. I suoi fiori restano sul peduncolo per mesi, possono appassire e morire ma resistere fino all’anno successivo e sono di colore violaceo-purpureo. La segnatura di Heather è molto significativa per trarne informazioni sulla relativa personalità. La sua crescita avviene in luoghi spogli e desolati, dove poche altre piante riuscirebbero ad attecchire, su terreni difficili e in piena solitudine e solitudine è la parola chiave nascosta del soggetto Heather. Bach lo definì il bambino bisognoso, riferendosi all’infanzia di chi risuona con tale essenza, solitamente caratterizzata da genitori assenti, carenze di affetto e vuoti emotivi. La pianta del brugo infatti, oltre a prediligere terreni desolati, contribuisce all’inospitalità del proprio habitat dal momento che lo rende ancor più acido, sfavorendo l’insediamento delle altre specie vegetali. Il soggetto Heather, già da queste prime indicazioni, si distingue appunto per la doppia valenza della propria solitudine, sia quella vissuta in tenera età (e che ne ha segnato negativamente la personalità) sia quella generata dal suo modo di essere. Ad essa va aggiunta anche l’aridità (il brugo non prospera in ambienti umidi), che è sia quella interiore del soggetto che quella crea si crea intorno allontanando gli altri per la tendenza a soffocarli o avvelenarli.

Erica o Burgo, fiore di Bach

Heather: a Cosa Serve

Il soggetto Heather è per lo più apparenza, ha reciso i contatti con la parte più profonda di sé (come auto-tutela contro la sofferenza) ed agisce da “vampiro energetico”, aggrappandosi agli altri per soddisfare la propria brama di affetto e nutrimento spirituale.

Termini appropriati per definire la personalità Heather sono sanguisuga e “attaccabottoni”. La tipologia estroversa del soggetto si dedica involontariamente a un continuo cicaleccio dove se stesso è il solo e perenne argomento di interesse. La lotta alla solitudine è così serrata da rendergli impossibile qualsiasi forma di ascolto del prossimo e da far sì che in ogni conversazione (ammesso che di ciò si possa parlare e non di monologo autoreferenziale) non presta attenzione agli altri, e se lo fa, se ne dimentica all’istante. Heather si circonda di persone disponibili e taciturne, ma se così non fosse il suo effluvio verbale le trasforma in tali. Qualsiasi spunto di dialogo è uno stratagemma per finire a parlare di sé, spesso esagerando e ingigantendo dettagli ed avvenimenti soprattutto se l’interlocutore mostra segni di noia o di cedimento. “Io” è l’unico pronome che è in grado di pronunciare e lo fa a ripetizione, in racconti interminabili che hanno l’unico scopo di monopolizzare l’attenzione al punto da incastrare l’altra persona in un angolo, da prenderla sottobraccio e rendergli impraticabile la fuga. All’esterno è sempre percepito come “stancante”, “logorroico”, “egocentrico”, incapace di stare da solo, “racconta-frottole” (per la tendenza a ingigantire) e con un bisogno enorme di compagnia, a prescindere che si tratti di persone vicine o di sconosciuti.

Per quanto paradossale sembri, il soggetto Heather non parla mai veramente di sé, o meglio non della parte più vera e rappresentativa, avendo interrotto i contatti e sospeso l’introspezione dal periodo infantile. La versione introversa è accomunata dall’egocentrismo e dallo scarso interesse nei confronti del prossimo, ma al contrario è taciturna e manifesta le proprie necessità di affetto e nutrimento (anche materiale) con un’avarizia patologica, cleptomania o accumulando oggetti o soldi che non utilizzerà o spenderà mai. Di fondo c’è il senso di deprivazione e l’incapacità di “nutrirsi” di ciò che arriva dall’esterno, sia esso attenzione, cibo, oggetti o denaro; come scopo ultimo e sconosciuto la conferma di esistere ed essere considerato.

Oltre ad essere una personalità ben definita, Heather può anche essere uno stato transitorio che si verifica nella vita di ogni persona, basti pensare a come si patisca la solitudine a seguito di un lutto, un divorzio o una rottura sentimentale e come si possa ricadere facilmente nell’egocentrismo e nella logorrea tipici dello squilibrio curato da questo fiore di Bach. Oltre a ciò, il rimedio si rivela utile per i terapeuti che si immedesimano troppo nelle vicissitudini dei propri pazienti oltre che negli squilibri alimentari di stampo bulimico o in quelli cardiaci.

 

Possibili associazioni con Fiori Californiani

  • Baby Blue Eyes: diffidenza, insicurezza, cinismo, problemi con la figura paterna.
  • Borage: depressione e scoraggiamento per problemi affettivi.
  • Evening Primrose: blocchi emotivi, incapacità di stabilire rapporti profondi, problemi con la figura materna.
  • Golden Ear Drops: traumi infantili che disturbano la vita affettiva, amnesia emotiva.
  • Mariposa Lilly: mancanza d’affetto nei rapporti con la madre; sensazione di non essere amati.
  • Yellow Star Tulip: ipersensibilità alle sofferenze altrui (per i terapeuti).

 

Le essenze floreali della Farmacia di Montelupone

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