LARCH Fiore di Bach

Larice – Larix Decidua

Tipo di Fiore: Assistente

Gruppo Emotivo: Sconforto

Disturbo: Senso di inferiorità, insicurezza, rinuncia per scarsa convinzione.

Proprietà: Fiducia in se stessi, capacità di giudizio.

Pianta tipica della tundra, il larice è una gimnosperma sempreverde nei primi quattro anni di vita, poi decidua. Ha un aspetto delicato e debole nonostante viva in ambienti dalle condizioni difficili: il primo segnale di forza nascosta nel soggetto che risuona con tale rimedio. Cresce rapidamente, ha un legno duro e resinoso, imputrescente e pregiato, che resiste al fuoco e all’acqua e che secerne una resina biancastra dal forte odore aromatico. Può arrivare anche a trentacinque metri di altezza ma nonostante il vigore del tronco, la chioma risulta incapace di mantenersi eretta e i rami si muovono continuamente puntando verso il suolo dando l’impressione di non avere il piglio necessario ad affrontare le intemperie. Le foglie appassiscono ma permangono a lungo sui rami; cadendo arricchiscono il sottosuolo principalmente di calcio, concimandolo. È un albero sensibile all’inquinamento e suscettibile di ammalarsi; i semi, provvisti di lunghe alette, germogliano in condizioni ostili, addirittura nelle fessure delle rocce. Il fiore è modesto all’apparenza ma nella sostanza abbina alla delicatezza anche la forza, la stessa forza che emerge nel soggetto Larch durante l’utilizzo del fiore di Bach come rimedio.

Il problema principale del soggetto affine al larice è la mancanza di autostima, che comporta un persistente complesso di inferiorità. La mancanza di sicurezza e la sfiducia confinano l’individuo Larch in uno stato di presentimento di fallimento imminente che mina le possibilità di crescita ed evoluzione. Larch non si sente capace perché privo della fiducia in se stesso, si auto-limita e auto-svaluta, pensa di valere meno degli altri (con cui mantiene sempre uno stretto confronto), si ritiene inferiore, meno abile e meno brillante. La sua attenzione è completamente assorbita dalle attività nelle quali riesce alla perfezione e si sente a suo agio; in tutte le altre evita di cimentarsi adducendo scuse ineccepibili dal punto di vista della logica che però agiscono come autoinganno. Ha una personalità debole, non sa opporsi alle difficoltà, non rischia per timore di sentirsi inadatto, si sente sempre sotto esame e si preoccupa del giudizio altrui; il più delle volte si ritira prima ancora di mettersi in gioco e, pur sapendo cosa dovrebbe fare per raggiungere il proprio scopo esistenziale, si blocca perché convinto di non essere all’altezza. In tal modo si preclude la possibilità di imparare e di migliorarsi, di fare esperienza e quindi si impoversice esiliandosi nella sfiducia e nella malinconia. È la memoria di fallimenti passati a trattenerlo e a forzarlo a limitarsi in tutto ciò che conosce o ha già provato, trovando conforto nella sicurezza del già vissuto senza esporsi alla vergogna di possibili errori. Sembra modesto, ma si tratta di una falsa modestia dettata dalla paura di fallire. È stereotipato anche nel modo di porsi o di presentarsi: look, taglio di capelli, trucco, stile di vita solo ed esclusivamente testati e congeniali.

Si tratta di un rimedio molto indicato nei bambini che hanno perso un genitore o che vengono condizionati dagli atteggiamenti negativi dei genitori sin dalla primissima infanzia, oltre che per chi è animato da sentimenti quali tristezza, rabbia interiore e scoraggiamento. È il fiore per chi “fugge in malattia”, come via di fuga da una realtà percepita come stressante per paura del giudizio, per chi procrastina in continuazione, per chi ripete solo ciò in cui ha avuto successo e si comporta da “perfettino” tenendo sotto controllo ogni singolo aspetto della propria vita. Rimedio di sollievo per problemi cutanei fra cui acne ed eczemi, nonché per l’impotenza sessuale da cause psicologiche. Utile infine anche per gli studenti intimoriti da prove ed esami.