Bromus ramosus – Avena selvatica
Tipo di Fiore: Aiutante
Gruppo Emotivo: Incertezza
Disturbo: Infelicità per mancanza di un senso della propria vita, insoddisfazione.
Proprietà: Realizzazione, perseguimento della propria meta.
Descrizione
L’Avena selvatica è un’erba perenne appartenente alla famiglia delle Graminacee che può raggiungere anche due metri di altezza, fragile, che non tollera l’esposizione al sole tanto da crescere in zone umide e ombrose. Rispetto ad altre specie congeneri, si differenzia per la maggiore altezza degli steli e per la pannocchia di fiori pendente (forasacco, i cui semi hanno uncini con i quali si attaccano a ciò che trovano, da opportunisti). La pannocchia ha la caratteristica di ciondolare in tutte le direzioni, a causa del peso elevato rispetto agli steli, e questo comportamento descrive sapientemente la segnatura del fiore, come di qualcosa che non segua un modello di crescita né sappia da che parte andare. A farla oscillare può essere uno stimolo minimale, un alito di vento che causa una risposta non indirizzata, così come il tipo Wild Oat. Questo ha una grande sensibilità agli stimoli esterni, non avendo poi altrettanta decisione e costanza nel mantenere la direzione intrapresa.
Un altro aspetto simbolico importante é la crescita lungo le siepi o nei cespugli, dal momento che essi, naturali o artificiali che siano, delimitano sempre qualcosa di diverso. Che si trovi a contornare un orto, un giardino o semplicemente una radura da un bosco, la siepe riflette una simbologia di confine come l’avena selvatica che, acquattata nei cespugli, trasmette l’idea di indecisione fra territori diversi (uno ordinato, noto e solare, l’altro caotico, misterioso e buio). L’indecisione, di cui è simbolo, non è di tipo pratico, poiché l’avena si eleva da terra grazie ai suoi lunghi steli, bensì spirituale o esistenziale, ovvero inerente la ricerca di una posizione nel mondo.
WILD OAT: a Cosa Serve
La tipologia Wild Oat infatti è un individuo ben dotato di intelligenza e talento e che non deve applicarsi troppo per raggiungere i propri obiettivi. Il suo problema principale è decidere quale sia il proprio settore, la propria vocazione e poiché a spingerlo è l’ambizione di distinguersi e raggiungere alti traguardi unita al godersi la vita, la scelta diviene difficile. Di solito sono persone scontente, insoddisfatte e insicure nel ruolo da svolgere nella vita, condizione che le porta a essere fredde e distaccate emotivamente. Non appena conquistano un risultato o anche acquisiscono un’abilità perdono interesse, patiscono la noia e smaniano di cambiare. L’atteggiamento di base è estroverso, ma la curiosità che le anima si estende più in ampiezza che in profondità. Sono bloccate, dubbiose su tutto ciò che comporti scegliere per sé: gli studi, l’attività da intraprendere, le svolte di carriera così come le relazioni sentimentali. A causar loro maggior frustrazione è il non sapere verso quale strada dirigersi, incapaci come sono di dedicarsi anima e corpo a qualcosa che le appassioni profondamente.
Sono sensibili agli stimoli e alle influenze e questa sensibilità, di pari passo con l’indecisione, le porta a cambiare di continuo. La strada che percorrono in un senso è sempre breve e dura fino a che non è richiesto maggiore impegno, fatica, perseveranza o fino a che non si affaccino all’orizzonte prevedibilità e ripetitività. Il timore di annoiarsi le blocca, privandole del piacere derivante dall’approfondimento di ciò in cui stanno investendo energie. Sono soggetti affascinanti, che coltivano mille interessi, che vivono nel presente con fare avventuriero ma instabili, inquieti, dispersivi tanto da sentirsi fuori posto in ogni ambito (lavoro, sociale, affetti). La frustrazione nasce perciò dalla mancanza di appagamento che si avrebbe persistendo nell’attività o nel rapporto intrapreso causata dall’impazienza di vederne i frutti.
Tipica del soggetto Wild Oat è anche la peregrinazione continua verso possibili sollievi o fonti di soluzione ai problemi, come le cure mediche in caso di disturbi fisici, i terapeuti o le discipline in caso di problemi psicoemotivi. Ma lo è anche il loro immancabile abbandono dei rimedi (farmaci, abitudini, sedute psicologiche) prima di aver completato un ciclo e la seguente “caccia” a soluzioni alternative. L’uso dell’essenza dovrebbe garantire la correzione di questo stato negativo eliminando tutte le azioni superflue e conferendo stabilità, perseveranza e maturità fino a mettere in risalto scopi e obiettivi di vita in modo da limitare gli sprechi energetici e le ricerche di esperienze inutili.
Bach stesso lo definì un fiore utile a tutti, un catalizzatore concepito per un uso universale, a mo’ di ago della bussola. Esternamente il soggetto affine all’Avena selvatica si mostra come qualcuno in grado di fare sempre bella figura, di ottenere risultati in ogni campo ma incapace di darsi del tutto per la paura di annullarsi completamente in una singola cosa, di perdere occasioni. Teme il sacrificio totale e per questo si ritira anzitempo, senza portare a termine quanto iniziato. Il rimedio floreale può essere consigliato a chi ha comportamenti da ragazzo (curiosità, voglia di sperimentare), a chi tende a mangiare troppo, a chi ha problemi sessuali quali la ricerca ossessiva di originalità o l’ambiguità (omosessualità e bisessualità non riconosciute o accettate), ma anche a chi soffre di malattie non comuni, stravaganti.
Possibili associazioni con Fiori Californiani
- California Poppy: per la tendenza al fanatismo, alla ricerca di esperienze spirituali illusorie e a farsi abbagliare da falsi maestri e pratiche allo scopo di evadere dalla realtà.
- Calla Lily: mancanza di identità sessuale, desiderio di appartenere all’altro sesso, pulsioni omosessuali non riconosciute o accettate.
- Deerbrush: confusione rispetto a obiettivi e valori, mancanza di sincerità verso se stessi.
- Fairy Lantern: insicurezza, immaturità, sindrome dell’eterno bambino.
- Goldenrod: per l’influenzabilità e l’incapacità di comprendere se stessi.
- Madia: per la tendenza a incominciare molti progetti senza portarli a termine; per chi disperde le energie in mille direzioni.
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