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STAR OF BETHLEHEM Fiore di Bach

STAR OF BETHLEHEM Fiore di Bach

Stella di Betlemme o “Latte di gallina” – Ornithogamum Umbellatum

Tipo di Fiore: Assistente

Gruppo Emotivo: Sconforto

Disturbo: Traumi fisici e psichici.

Proprietà: Accettazione e superamento degli shock.

 

Descrizione

Fiore di piccola pianta di campo, la Stella di Betlemme deve il suo nome botanico alla purezza e leggerezza del suo bianco delicato. A differenza degli altri rimedi floreali,  questo fiore di Bach viene rpeparato per bollitura e non per irradiazione solare, metodo che risuona con le virtù terapeutiche insite in esso (leggi di più su come avviene la preparazione dei fiori di Bach cliccando sul link).

Star of Bethlehem è il rimedio per i traumi profondi per i quali occorre un’energia potente, in questo caso quella del fuoco, per trasformare l’esperienza post-traumatica. Un’altra differenza che spicca rispetto a tutti gli altri fiori è la sua geometria a sei (nella maggior parte dei casi è a cinque). La corolla di questo giglio infatti è composta di sei petali che ricordano la Stella di Davide (il fiore è tipico della Palestina), le cui punte possono essere viste come due triangoli sovrapposti con i vertici uno verso l’alto e uno verso il basso. Simbolicamente, la stella a sei punte rappresenta l’unità di tutte le cose e la sintesi degli opposti, essendo tali triangoli uno rivolto dalla Terra al cielo (il mondo materiale proteso verso quello divino), e l’altro in senso contrario (il divino che incontra la materia). Rimanendo sulla segnatura, va ricordato che Star of Bethlehem è un fiore molto sensibile, che appassisce non appena lo si coglie (trauma), e che si richiude non appena una nuvola di passaggio oscura il sole. In un’immagine di corolle sovrapposte, infine, è possibile vedere come i petali rappresentino la figura perfetta dell’albero della vita.

Stella di Betlemme fiore di Bach

Stella di Betlemme come fiore di Bach, a Cosa Serve:

In questo caso non si può parlare di “soggetto Star of Bethlehem” come per gli altri fiori, dal momento che esso non rappresenta una tipologia psicologica ben definita bensì una condizione, quasi universale, in cui chiunque può trovarsi. È lo stato in cui si versa a seguito di un trauma di qualunque natura che non è ancora stato superato: fisica, emotiva, mentale, spirituale. La ferita non rimarginata non ha permesso di smaltire l’evento traumatico a fondo, e di conseguenza ha lasciato una distorsione energetica che causa “paralisi” in alcune zone emozionali o del corpo.

A seconda che lo shock sia recente o remoto o superficiale o profondo, Star of Bethlehem potrà agire su problemi di somatizzazione quanto su tratti caratteriali radicati, sciogliendo i blocchi e restituendo al corpo, o all’anima, la capacità di guarire. La persona che ha “inglobato” il trauma irrisolto nel proprio carattere appare triste, spenta, intorpidita e apatica, spesso muovendosi con lentezza e parlando a bassa voce. Ha un’interazione negativa con gli altri e col mondo, si sente bloccata, infelice e desensibilizzata. È come anestetizzata, votata alla rinuncia, distaccata e disinteressata e a livello fisico può riportare disturbi quali blocchi alla schiena o nella vita sessuale, gonfiori diffusi, difficoltà a deglutire e tensione alla gola, oltre che malattie psicosomatiche. Il trauma è stato foriero di un’infelicità acuta e improvvisa (lutto, licenziamento, brutta notizia, incidente), e venendo percepito in modo inconsolabile ha provocato un ristagno che ha impedito di provare di nuovo gioia e piacere. Il suo superamento attraverso il rimedio però deve essere graduale e ben valutato dato che l’essenza, specie nelle prime fasi di assunzione, può portare alla cosiddetta crisi di guarigione con riacutizzazione dei sintomi o del vissuto traumatico, accompagnato da incubi, febbre, peggioramento dell’umore.

Più forte è la crisi, più il trauma è stato accantonato e non superato, il che richiederà una maggiore durata di trattamento. Di fronte invece a sintomi di media entità il rischio più grande consisterà in impennate transitorie.

Star of Bethlehem trova inoltre  applicazione in sinergia con altri fiori come “catalizzatore”, laddove cioè il terapeuta individui la necessità di uno sblocco per la guarigione. Ulteriori indicazioni possono essere la tendenza a lividi ed ematomi, la paresi, la paralisi, il dolore somatizzato nonché, sul piano emotivo, la difficoltà ad esprimere i sentimenti. Si può assumere questo fiore anche quando si hanno problemi ad articolare le parole, nella resistenza alla guarigione, nei disturbi sessuali dettati da traumi e nel lutto. Per le donne è indicato in caso mestruazioni dolorose e parto difficile. Negli animali lo si può considerare per i traumi, i maltrattamenti e il randagismo.

Possibili associazioni con Fiori Californiani

  • Arnica: shock e traumi emotivi recenti e remoti, torpore della coscienza, bisogno di rigenerazione.
  • Baby Blue Eyes: introversione e chiusura nei confronti del mondo; conflitti e traumi con la figura paterna.
  • Chaparral: impressionabilità, shock, stress e traumi emotivi.
  • Dogwood: rigiditá, durezza e mancanza di disinvoltura per profonde violenze subite.
  • Echinacea: sensazione di aver perso dignità a seguito di traumi o abusi.
  • Evening Primrose: blocchi emotivi, incapacità di stabilire rapporti profondi, conflitti interiori per maltrattamenti subiti nell’infanzia; traumi con la figura materna.
  • Golden Ear Drops: traumi infantili che disturbano la vita adulta; amnesia emotiva, soppressione dei ricordi del passato, incapacità di sfogarsi piangendo.
  • Hibiscus: frigidità, impotenza, problemi sessuali conseguenti a traumi.
  • Sticky Monkeyflower: paura e repressione della sessualità, inibizioni sessuali.
  • Mariposa Lily: maltrattamenti e abusi infantili; mancanza di affetto materno, sensazione di non essere amati.
  • Self-Heal: scoraggiamento e rifiuto della sofferenza; bisogno di stimolo dell’autoguarigione.

 

Le essenze floreali della Farmacia di Montelupone

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