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MAKING THE ESSENCE: Come estrarre un’essenza floreale

MAKING THE ESSENCE: Come estrarre un’essenza floreale

Vi siete mai chiesti come nasce un’essenza floreale? Quali sono le dinamiche, le intuizioni e i processi che a partire da un fiore conducono a un rimedio in grado di curare il corpo, le emozioni e la psiche?

Yan White

Arrivo sul luogo per fare l’essenza

Con questo articolo vi condurrò passo dopo passo all’interno di questo affascinante percorso, riportando quanto io stesso ho appreso sotto la guida e l’ispirazione del fondatore stesso della linea Australian Bushflower, Yan White, in occasione del workshop annuale sulle Essenze Floreali Australiane del Bush a Costermano sul Garda (VR).

Trifoglio bianco (white clover)

 

Perchè il Fiore?

Partiamo dal principio base: perchè il fiore?

La prima domanda che viene da porsi è per quale motivo si utilizzino le sommità fiorite di una specie vegetale e non altre parti (foglie, rami, radici etc). La risposta è semplice: il fiore è la parte più evoluta, il messaggero che rivela la missione della pianta stessa, nonché la componente più carica di energia. Esso rappresenta l’apice della maturazione e del significato simbolico, il culmine dello sviluppo della pianta.

Un’essenza floreale non è un comune preparato galenico. Non si tratta di predisporre liquidi e recipienti in maniera meccanica, ma di un toccasana per lo spirito e, a cascata, per la psiche, le emozioni e la matrice fisica. Per questo è indispensabile che chi la prepara non la “contamini”, ovvero non influisca negativamente con il suo stato emotivo sulle proprietà del rimedio. Infatti, siamo tutti circondati di energia che scambiamo interagendo fra noi e con l’ambiente, motivo per il quale è fondamentale essere centrati nel momento in cui allestiamo un’essenza.

Meditazione e raccolta

Quanto conta lo stato emotivo?

Quando ci si predispone a preparare un’essenza floreale, bisogna tenere a mente che l’energia che in essa verrà raccolta dev’essere la più pura e incontaminata possibile. Sono pertanto indispensabili alcune condizioni.

Innanzitutto, chi si dedica a questo lavoro deve trovarsi in uno stato emotivo e psicologico sereno, non dev’essere turbato o avere la mente distolta da pensieri negativi, deve semplicemente concentrarsi su quanto si appresta a fare, immergendosi quasi in meditazione, in connessione con la natura, percependo la bellezza, la gratitudine, l’abbondanza. Uno stato interiore alterato rischierebbe infatti di “inquinare” l’essenza, perturbando le sue qualità e inficiando l’efficacia terapeutica.

In secondo luogo è buona norma ricordarsi che lo scopo del fiore è donare un’energia terapeutica a patto che fra donatore e ricevitore avvenga uno scambio equo. Siamo in equilibrio con la natura, da essa riceviamo in continuazione ed è giusto onorare i suoi infiniti doni facendo altrettanto con essa.

Non si tratta di “predare” una pianta per i propri scopi, per quanto nobili, ma di sfruttare ciò che ha da offrire senza dimenticarsi di ricambiare. È per questo che a fine procedimento si ringrazia e si restituisce alla terra l’acqua solarizzata non utilizzata (versandola sulle stesse piante da cui si sono raccolti i fiori), oltre a far dono alla terra di un cristallo, in prossimità degli esemplari dai quali abbiamo prelevato sommità fiorite.

Fine raccolta

Quale pianta e quali fiori?

Il passo successivo è la selezione della materia: quale pianta e quali fiori?

Nella scelta del luogo per la creazione di un rimedio è essenziale che l’ambiente sia incontaminato, lontano da fonti di inquinamento, rumori, affollamenti.

Ciotola pronta

Prima di qualunque operazione, è bene porsi in uno stato di connessione e gratitudine e affidarsi agli spiriti della natura, i cosiddetti Deva, la cui funzione è quella di essere gli “angeli custodi” della pianta. A questo punto la scelta avviene intuitivamente, ossia affidandosi all’Io Superiore.

  • La pianta dev’essere rigogliosa e in buono stato di salute. Se qualcosa per qualche motivo ci attrae, bisogna fidarsi dell’intuito. Prima di cogliere i fiori è opportuno chiedere loro il permesso e, una volta consapevoli di poter procedere, si può operare seguendo alcuni fondamentali punti.
  • Non entrare mai in contatto diretto con il fiore. Per la raccolta vanno infatti usate parti della pianta, di solito foglie, con le quali afferrare e recidere le corolle come con delle pinze, versandole poi delicatamente nella ciotola piena d’acqua preventivamente disposta in pieno sole.
  • Mai fare ombra sulla ciotola. È richiesto un lavoro di presenza costante e badare a non ombreggiare il recipiente durante le fasi di lavoro è requisito imprescindibile.
  • Riempire completamente la ciotola di corolle. A seconda della loro dimensione ne servirà un numero diverso; l’importante è che l’intera superficie dell’acqua ne sia ricoperta.
  • Fra tutti i fiori scelti, selezionarne almeno uno a inizio fioritura (appena schiuso) e uno a fine fioritura (che tende ad appassire).
  • A questo punto la ciotola va lasciata al sole per circa un paio d’ore.

Discussione sulle proprietà del sole

Nel frattempo ci si può concentrare sull’esperienza vissuta e, nel caso in cui il fiore, nel mio caso il trifoglio bianco, non sia mai stato utilizzato come rimedio, entrare in meditazione per scoprire se attraverso l’intuito si possa svelare qualcuna delle sue proprietà. Durante il workshop ci siamo confrontati l’un l’altro e quanto è emerso è stato sorprendente: con le dovute distinzioni, la maggior parte dei partecipanti ha sottolineato aspetti comuni e indicazioni affini. Seguendo il detto di Yan White, “Meglio una corta matita che una lunga memoria”, abbiamo anche disegnato il fiore con dei pastelli, per dedicarci più attentamente alla sua osservazione e alla dottrina delle segnature.

Preparazione essenza madre

Passato il tempo previsto, sempre utilizzando parti della pianta d’origine, andranno rimosse le corolle galleggianti (senza toccarle con le mani e senza fare ombra!) e l’acqua andrà travasata in una bottiglia, attraverso un imbuto, preriempita a metà con una mistura di parti uguali di acqua e brandy.

Yan White e sua moglie Jane

Ciò che ne deriverà, sarà la cosiddetta essenza madre. Dall’essenza madre, per diluizione, verrà creata la Stock Bottle, alcune gocce della quale, diluite in 30ml di acqua e alcool, costituiranno il rimedio definitivo, pronto all’uso orale o locale.

Sullo Stesso argomento puoi leggere: Come avviene la Preparazione dei Fiori di Bach.

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Farmacia di Montelupone, specialisti in Floriterapia di Bach

La Farmacia di Montelupone è tra le più specializzate d’Italia in Floriterapia. Speriamo che questo articolo su come si estrae un’essenza floreale ti sia piaciuto! Per qualsiasi altra informazione su come si usano i fiori australiani e gli altri rimedi naturali non esitare a contattarci!

Tutte le essenze floreali individuate da Yan White sono disponibili nella sezione shop del sito: puoi acquistare le soluzioni madre di Fiori Australiani, oppure miscele personalizzate di essenze singole di “Australian Bush Flower” e di essenze “Living Essences of Australia”: sulle pagine prodotto potrai combinare le essenze tra loro direttamente online, per andare a creare delle miscele specifiche per le esigenze di ogni singola persona!

Acquistare una miscela di fiori è più conveniente rispetto alle singole essenze, perché permette di risparmiare sul prezzo, andando ad acquistare ed assumere più essenze in contemporanea, per una maggiore efficacia e senza dover acquistare un flacone per ogni singola essenza!

I nostri dottori farmacisti sono anche esperti Floriterapeuti, contattaci per consigli su come curarsi con i Fiori Australiani: quali scegliere, come assumerli… e per informazioni sulle altre essenze floriterapiche disponibili.

I Fiori Italiani nella Floriterapia

I Fiori Italiani nella Floriterapia

La Floriterapia con i Fiori italiani “Flos Animi”

I Fiori Italiani “Flos Animi” sono una gamma di 18 essenze create e selezionate da Giovanna Tolio. Come le altre categorie provenienti da tutto il mondo, anche i rimedi floreali italiani agiscono a un livello sottile o vibrazionale, andando a riequilibrare l’energia di chi ne fa uso senza intaccare la materia, o il corpo fisico. Qualcuno li definisce anche i “Fiori di Bach Italiani”, visto che si tratta allo stesso modo di essenze floriterapiche, che funzionano alo stesso modo.

Il numero 18, emerso senza volere dal lavoro di ricerca e sperimentazione, non è, secondo la stessa autrice, una manifestazione casuale ma il connubio fra l’Unità, o Uno, e l’infinito rappresentato dal mumero 8.

 

Fiori Italiani Curativi

I fiori Italiani curativi derivano da piante che crescono sul suolo dello stivale, e ciò riveste un’importanza particolare, dal momento che esiste un’assonanza o compatibilità di interscambio energetico fra fiori ed esseri viventi appartenenti agli stessi luoghi. Il concetto è che nonostante la vita moderna nel mondo occidentale possa ritenersi simile da una nazione all’altra, in realtà la posizione geografica, il clima, le stagioni e altri aspetti di un determinato luogo influenzano la vita e le abitudini di chi vi abita. Sapendo che “l’ambiente” interferisce sui pensieri di chi vi si trova immerso, e che i pensieri incidono prima sulle emozioni e poi, a cascata, sulla matrice fisica, è intuibile come l’utilizzo di rimedi che respirano la nostra stessa aria possa risultare risolutivo.

 

Come vengono raccolti i Fiori Italiani e come si realizzano le Essenze Floreali Italiane

I 18 fiori italiani vengono raccolti in quantità minime e rispettando sia la salvaguardia delle diverse specie che la biodiversità. Nel processo di “creazione” delle essenze floreali italiane il primo requisito è uno stato simile al meditativo, in cui chi si accinge a raccogliere le corolle si trovi ad essere ricettivo e armonioso, e a collaborare con le forze guaritrici della Natura.

La scelta del posto è essenziale, e ricade su luoghi con condizioni atmosferiche salutari, lontani da interferenze o inquinanti dove le piante crescono spontaneamente e in maniera rigogliosa. Il presupposto è che se vengono meno fattori che indeboliscono il terreno, le piante e i fiori, allora il rimedio derivato avrà una maggiore potenza.

Prima avviene una sorta di “sintonizzazione”, per mettersi in ascolto delle vibrazioni della pianta, dopodiché si recidono le corolle prelevandone sempre da piante diverse che crescono nello stesso luogo e avendo cura di staccare solo fiori pienamente sbocciati. Le essenze di fiori italiani vengono preparate sul posto, attraverso l’energia del sole (il metodo della bollitura viene adottato solo nei mesi più freddi e meno soleggiati).

La preparazione segue il metodo pionieristico dettato dal Dr. E. Bach per i Fiori di Bach, essenze capostipiti della floriterapia, e porta alla nascita di essenze in soluzione idroalcolica per uso orale o esterno, nonchè di preparazioni quali creme per applicazione topica.

L’acqua scelta per la preparazione è di fonte, ossia particolarmente pura e incontaminata, perché si tratta della sostanza più versatile nell’immagazzinare e veicolare informazioni (nella fattispecie, le alte vibrazioni dei fiori), pertanto è fondamentale che sia esente da inquinanti o che sgorghi in posti energicamente puri e non infestati.

 

Come Assumere i Fiori Italiani

I Fiori Italiani devono essere assunti quattro o più volte al giorno, quattro gocce alla volta, versandole direttamente sotto la lingua oppure in una bevanda fredda o calda (l’essenziale è che non sia bollente).

In alternativa, si può utilizzare anche il rimedio puro (l’essenza madre, il concentrato non diluito) travasandone 2 gocce in un bicchier d’acqua e sorseggiandolo a più riprese.

Non esiste una prassi standard, così come non esiste un paziente uguale a un altro, pertanto è bene sì attenersi alle linee guida ma è altresì possibile scegliere (o farsi consigliare) la modalità di assunzione e la posologia più indicate caso per caso dal proprio Floriterapeuta.

A volte può essere migliore l’efficacia della diluizione dato che, come in omeopatia, essa intensifica l’azione del rimedio, potenziandolo. Altre volte invece, se è richiesto un effetto più marcato, si può preferire l’uso del concentrato.

In ogni caso non ci si deve aspettare o temere la possibilità di effetti collaterali derivanti dall’uso dei rimedi floreali, così come interazioni con eventuali altri trattamenti farmacologici o di altro tipo in corso.

Rimedi Floreali Italiani Flos Animi

Elenco dei Fiori Italiani

I 18 Fiori Italiani della linea Flos Animi sono:

  • ALLORO: stress, affaticamento, stanchezza; equilibrio, nutrimento, protezione energetica.
  • AQUILEGIA: orgoglio, presunzione, senso di superiorità; umiltà, apprezzamento dell’altro, capacità di ricevere aiuto.
  • BETULLA: abitudini, automatismi, monotonia, separazione, perdita; rinnovamento, creatività, cambiamento, trasformazione.
  • BIANCOSPINO: oppressione, condizionamento, influenzabili, timidezza; manifestazione di sé, consapevolezza dei propri obiettivi, espansione personale.
  • CAPPERO: conflitti interiori, indecisione, puntiglio, ostinazione; capacità di scelta, flessibilità, decisione, risolutezza.
  • CILIEGIO: inquietudine, insoddisfazione, dispersione, insofferenza; capacità di riflettere, accettazione di sé, osservazione, organizzazione e ordine interiore.
  • GELSOMINO: rancore, risentimento, critica, gelosia, invidia; responsabilità, sincerità verso se stessi, accettazione degli altri, generosità, altruismo.
  • LIMONE: sguardo fisso al passato, ansia per il futuro, assenza, distrazione; presenza,. Attenzione, concentrazione, interesse per ciò che si sta facendo.
  • MANDORLO: fallimento, volontà debole, svogliatezza, scarsa operatività; intento, determinazione, perseveranza, costanza.
  • PESCO: senso del dovere, obblighi, preoccupazioni, schematicità, apprensione; amore per ciò che si fa, impegno assunto con piacere, spensieratezza, ottimismo.
  • PINGUICOLA: chiusura, stasi, immobilità; movimento, apertura, scoperta delle possibilità.
  • PIOPPO NERO: paure, angosce, ossessioni, turbamenti; coraggio, capacità di affrontare, forza d’animo, intraprendenza.
  • POTENTILLA: disistima, inadeguatezza, svalutazione di sé; fiducia in se stessi, stima, valorizzazione.
  • PRIMULA: inesperienza, credulità, superficialità, vaghezza, astrazione; concretezza, avvedutezza, realismo, radicamento.
  • RODODENDRO: iperattività e agitazione mentale, dialogo interiore torturante, egocentrismo; chiarezza e calma mentale, silenzio interiore, capacità mentale costruttiva.
  • ROSMARINO: debilitazione, perdita di energia e vitalità, spossatezza, apatia; ripresa energetica, vigore, dinamismo, apprezzamento della vita.
  • SAMBUCO: solitudine, seriosi, introversione; vera comunicazione, autenticità nei rapporti, partecipazione gioiosa.
  • VERONICA: suscettibilità, ombrosità, alternanza umorale, personalità lunatica; personalità fortificata, fiducia negli altri, stabilità d’umore.

 

Il Rimedio Floreo

Il “Rimedio Floreo” infine è una miscela precostituita di cinque essenze italiane (Alloro, Limone, Mandorlo, Pioppo Nero e Rosmarino). Rappresenta il diciannovesimo componente della collana e, come recita il nome stesso, è utile per “rifiorire”, per tornare a splendere e riprendere forza e vigore perduti. È un ottimo aiuto in condizioni difficili o di emergenza, in caso di traumi fisici o psichici, o per stabilizzare e calmare le emozioni. La sua assunzione può essere incrementata in termini di frequenza a seconda della gravità della situazione.

A cura del Dott. Roberto Moneta

 

Bibliografia:

“Il linguaggio dei fiori – I rimedi floreali Flos Animi” di Giovanna Tolio – Tecniche Nuove

 

 

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Farmacia di Montelupone, specialisti in Floriterapia di Bach

La Farmacia di Montelupone è tra le più specializzate d’Italia in Floriterapia. Speriamo che questo articolo sulle essenze floreali italiane ti possa essere utile, per qualsiasi altra informazione su come si usano i fiori italiani curativi e gli altri rimedi naturali non esitare a contattarci!

Tutte le essenze floreali italiani sopra menzionate sono disponibili nella sezione shop del sito. Nella pagina dedicata ai rimedi floreali italiani Flos Animi potrai combinare le essenze tra loro le direttamente online, per andare a creare delle miscele personalizzate specifiche per le esigenze di ogni singola persona.

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I Fiori da Assumere almeno una volta nella Vita

I Fiori da Assumere almeno una volta nella Vita

Essendo parte della Medicina Olistica, la Floriterapia è una delle possibilità curative più adattabili e personalizzabili, in cui ogni paziente può ricorrere al rimedio specifico per se stesso o per i problemi che sta attraversando, ma esistono fiori utili per tutti indistintamente?

In questo articolo tratterò le essenze floreali (e non solo) che ognuno di noi dovrebbe “sperimentare” nel corso della propria vita, poiché fondamentali per il benessere e per un corretto sviluppo psicoemotivo.

Mi dedicherò pertanto alla nascita, all’infanzia e all’adolescenza in questa prima parte; alla giovinezza, alla vita adulta, alla senescenza e agli ultimi momenti prima del trapasso, nella successiva.

Partiamo.

 

PRE-NASCITA

Prima di parlare della nascita vera e propria, mi pare doveroso fare riferimento anche al periodo prenatale, quando ancora non siamo venuti alla luce.

Non possiamo assumere le essenze floreali direttamente, è vero, ma può farlo qualcuno al posto nostro: nostra madre.

Neonato che dorme nei fiori di Bach

La scienza moderna ci parla di epigenetica, ossia di trasmissione da una generazione all’altra di caratteri NON GENETICI. Tipico è l’esempio della madre ansiosa che trasmette alla prole la propria attitudine a preoccuparsi, o quello di una gravidanza vissuta controvoglia, che provoca nel nascituro un senso di abbandono e rifiuto. Per evitare tutto ciò, l’essenza di animali selvatici Pettirosso sostiene le madri che riscontrano problemi nel proprio ruolo (anche post partum, se il parto è stato difficile) e che devono stabilire un contatto profondo con il neonato (o nascituro). Il Quarzo Citrino invece (delle Acque Tibetane Cristalmantra) contrasta il vomito, la nausea, il gonfiore al ventre oltre ad essere di sostegno in caso di problemi al pancreas e di diabete (in tal caso gestazionale), allontana i pensieri negativi e aiuta a vivere le emozioni senza passare da euforia a depressione e viceversa, in modo equilibrato.

Tra i fiori californiani sottolineo Mullein, nel caso in cui la madre sia incerta se progredire o meno la gravidanza e debba fare chiarezza sulle proprie intenzioni, Shooting Star in caso di profondo rifiuto del feto e Evening Primrose quando la gravidanza non viene accettata o arriva in un momento difficile della propria vita.

fiori di bach per dermatite atopica neonati

NASCITA E PRIMA INFANZIA

Se parliamo del parto, invece, possono rivelarsi utili i fiori Wild Oat (fiore di Bach) e Silver Princess (Fiore australiano del Bush) per indicare la giusta direzione, ad esempio nel rischio di parto podalico e l’essenza di Animali Selvatici Sterna Artica, utile sia alla mamma che al bambino, per compiere grandi imprese senza sforzo.

Nelle primissime fasi di vita abbiamo poi bisogno, più che in altri momenti, di sentirci amati, apprezzati e di non farci carico dei “debiti” che ereditiamo nascendo in una determinata nazione, regione, città, ma soprattutto famiglia. A tale scopo non c’è alleato migliore del fiore australiano Boab, l’essenza usata dagli stessi aborigeni per liberare i piccoli dai legami derivanti dalla propria famiglia e supportare la piena realizzazione dell’essere umano che si appresta ad affrontare il lungo cammino della vita. Boab è il fiore della libertà personale e degli schemi di pensiero vincolanti, del distacco dai modelli negativi familiari, della liberazione dai pregiudizi e dagli abusi, e, da tenere bene a mente, anche del superamento degli schemi negativi patologici familiari (la cosiddetta familiarità a determinate patologie).

Altra essenza utilissima è il fiore californiano Yarrow, che sostiene chi tende a risentire delle influenze negative altrui e dell’ambiente, chi soffre di disturbi psicosomatici e ha bisogno di depurazione psichica nonché le donne a rischio di aborto, emorragie e complicazioni fisiche durante la gravidanza.

Fra le Acque Tibetane Cristalmantra spicca quella di Acquamarina, valido supporto per sciogliere i blocchi emozionali di origine karmica di cui non si ha memoria poiché provenienti da vite passate. Inoltre utilizzando quest’essenza più tardi (adolescenza o fase adulta) è possibile rimuovere le vecchie cattive abitudini acquisite nel periodo infantile e derivanti dall’educazione (nessun genitore è infallibile). Con questa acqua si possono sciogliere i nodi stretti facendo cose che non ci piacevano, venendo additati come meno bravi di altri, o come deboli perché piangevamo e qualunque altra situazione abbia creato nel periodo infantile un trauma radicatosi poi nell’inconscio e trasformatosi in abitudine o comportamento standardizzato automatico.

Il fiore d’Alaska Northern Lady’s Slipper invece può essere assunto quando ci si sente disincarnati, quando l’esperienza della nascita è stata traumatica e non ci si sente sostenuti dalla vita; sempre della stessa gamma e per indicazioni simili il fiore Shooting Star, che oltre a sanare il dolore e il trauma di una nascita difficoltosa, contrasta la sensazione di non appartenere al luogo in cui ci si trova (come una stella cadente, per l’appunto, non ha niente a che vedere con il pianeta su cui atterra). Questo fiore agevola la comprensione del motivo per cui si è nati, sintonizza con la guida interiore e ne permette la comprensione. Sempre alaskana, ma essenza ambientale, Glacier River, da tener presente in accostamento al già citato Boab, per svincolarsi da modelli rigidi e inflessibili (come le acque gelate di un ghiacciaio) che interferiscono con i processi di crescita e cambiamento.

fiori di Bach per bambini e genitori

INFANZIA – VITA FAMILIARE

Sono gli anni migliori, quelli che tutti dovrebbero vivere senza pensieri, problemi e traumi, allora perché non aiutarsi e “prevenire” con i fiori?

L’infanzia è caratterizzata dalla costruzione dei rapporti interpersonali, oltre che familiari; vediamo dunque quali fiori sono i più indicati per costruire un rapporto sano e armonico con le figure principali che influenzeranno di chi saremo in futuro.

Madre e Bambino

MADRE:

Il rapporto con la madre è forse il più importante fra tutti. Il fiore alaskano Grove Sandwort è utile quando il rapporto fra madri e figli risulta povero di calore e vitalità e quando il bambino cerca di ottenere il nutrimento che gli manca (o che sente mancargli) in modo inopportuno sia a livello fisico che emotivo. Allo stesso modo funziona il fiore Pineapple Weed, che oltre a lavorare sul rapporto umano facilita l’armonia anche con il proprio ambiente e, a un livello di lettura superiore, con la Madre Terra, rendendo consapevoli del sostegno e del nutrimento che si possono attingere anche dalla natura. Se si ha la sensazione di essere rifiutati dalla madre, torno a ricordare il fiore californiano Evening Primrose. 

padre e bambino

PADRE:

Una figura paterna assente o poco presente, violenta o al contrario mancante di polso quando necessario può generare gravi turbe emotive e comportamentali nei figli. Quello di padre è un ruolo che incide profondamente nell’armonia psicoemotiva di figli e figlie e quando l’esempio paterno viene meno, ci si può aiutare con il fiore californiano Sunflower, essenza floreale maschile per eccellenza. Questo fiore equilibra l’autostima (sia in eccesso che in difetto), l’arroganza e la presunzione tanto quanto la svalutazione di sé e l’autocritica. Aiuta ad esprimere la propria vitalità allo stesso modo del fiore che si esalta ricevendo la luce solare (simbolo maschile) e roteando intorno ad essa. Assunto durante l’infanzia può permettere al bambino di esprimersi fino in fondo senza reprimersi, supporta la personalità, toglie il senso di insicurezza o, al contrario, mitiga il narcisismo. Utile per instaurare una corretta relazione padre-figlio.

FRATELLI E SORELLE:

Holly, fiore di Bach, è il più indicato quando in casa “compare” un fratellino o una sorellina. L’atteggiamento più frequente è quello di gelosia, per via delle minori attenzioni che i genitori rivolgono al fratello maggiore. Holly è uno dei fiori di Bach più potenti perché agisce smuovendo l’energia dell’amore incondizionato, capace di vincere sui sentimenti di odio, rancore, gelosia e vendetta (tutti riscontrabili in bambini che “ragionano” solo emotivamente e si vedono derubati dello stato idilliaco di protagonisti della vita familiare). Allo stesso modo il fiore australiano Bluebell concorre a generare lo stesso effetto andando a spalancare le porte del cuore e favorendo, da parte del bambino ferito, un atteggiamento amorevole e la condivisione dei giochi, che normalmente funge da indice della qualità del rapporto fra fratelli.

Nel caso in cui occorra rielaborare traumi della vita familiare o ci si trovi a vivere l’esperienza di divorzio dei genitori, si può scegliere come aiuto l’essenza di Animali Selvatici Lontra, che stempera il fardello di chi si sente sovraccarico, contrasta la depressione e la tendenza a pensare che la vita sia necessariamente irta di ostacoli. L’essenza di Cavallo Selvatico può invece aumentare il senso di appartenenza e di connessione agli altri, limitando i danni di un cuore spezzato o di ferite emotive, mentre quella di Lupo aiuterebbe a sviluppare e rinsaldare l’Io interiore, sviluppando carattere.

I bambini che invece non hanno la capacità di godere della propria infanzia possono assumere l’essenza di Scoiattolo Americano, che genera esuberanza, spontaneità e giocosità, favorendo un approccio leggero. La miscela combinata “Balanced Child – Bambino equilibrato” infine aiuta a raggiungere uno stato armonico, il radicamento e la creazione di confini nei quali muoversi con fiducia per costruire il proprio senso di identità.

Ragazza che dorme in un campo di fiori

ADOLESCENZA

La fase adolescenziale è quella dei contrasti. Si sfasciano i miti, ci si confronta con le prime pulsioni e i primi sentimenti, si vede il corpo cambiare, a volte in maniera repentina o non piacevole, ci si assume le prime responsabilità e ci si confronta con figure più autorevoli o che rappresentano l’autorità.

Di conseguenza la carrellata delle essenze è lunga.

Contestazione

Saguaro, fiore californiano, è il primo da considerare quando il soggetto rifiuta o rinnega la propria famiglia, il proprio ambiente e i luoghi d’origine. Joshua Tree (fiore californiano della gamma Range Of Light) libera dai modelli culturali e familiari negativi (alcolismo, dipendenze, violenza, depressione, malattie familiari) e facilita l’introspezione stimolando l’individualità e la libertà dalle influenze familiari e culturali dell’ambiente di provenienza. Red Helmet Orchid, fiore australiano, migliora il rapporto padre-figlio e soprattutto agevola il rispetto e l’accettazione per l’autorità, qualunque essa sia.

Pubertà

Partendo dai fiori Californiani, i rimedi più adatti per quando il corpo inizia a prendere i contorni dell’età adulta sono: Pretty Face, per chi non si piace fisicamente; Manzanita, per accettare il proprio corpo, i suoi cambiamenti, le esigenze e gli aspetti fisici (sudorazione, ciclo mestruale, brufoli); Fairy Lantern per chi non si assume le responsabilità della crescita e tende a voler rimanere bambino; Calla Lily, quando c’è confusione rispetto al proprio orientamento sessuale o quando viene represso e condannato; Alpine Lily, per le ragazze che non accettano le mestruazioni o provano dolori e disturbi nella sfera ginecologica; Angelica, per superare fasi di crisi con salda serenità interiore tale da sentirsi protetti, guidati e assistiti e infine Scarlet Monkeyflower per tutte le paure legate alla sessualità che si affaccia.

Fra le essenze australiane vale la pena citare Billy Goat Plum, che agevola la comprensione che la bellezza non è solo un fattore estetico ma la somma di aspetto e valori, oltre che per accettare i propri difetti fisici (passeggeri o meno) e per vedersi più belli, riducendo la sensazione di disgusto che alcune fasi dell’adolescenza possono generare. Il fiore californiano Cherry (Range Of Light) migliora a livello fisico l’aspetto della pelle e l’acne, mentre a livello emotivo aiuta a superare le esperienze traumatiche adolescenziali e supporta la gioia e l’esuberanza tipica di questa fase di vita.

Relazioni sociali – rapporto con l’autorità

Il fiore alaskano Monkshood toglie la sensazione di essere schiacciati da pesi interni e il timore di condividere il Sé privato con gli altri; aiuta ad entrare in contatto con il prossimo, specialmente in situazioni di conflitto interno, quando si evita il coinvolgimento emotivo. Twinflower agevola una comunicazione migliore quando l’atteggiamento è quello di difesa e reazione, quando pur avendo molto da dire non si trova il modo per farlo o si fa difficoltà ad ascoltare gli altri (in tal senso, anche l’essenza di Animali Selvatici Elefante). White Violet è per chi è ipersensibile e a disagio a mettersi in contatto con gli altri per paura di perdere la propria identità nel gruppo (ottima anche l’essenza animale Zebra). Rimanendo nei Fiori d’Alaska, Golden Corydalis è per chi è confuso e travolto dalle nuove esperienze senza la capacità di integrarle o senza quella di sfruttare i propri talenti per ottenere ciò che si vuole.

A cura del Dott. Roberto Moneta

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Farmacia di Montelupone, specialisti in Floriterapia di Bach

La Farmacia di Montelupone è tra le più specializzate d’Italia in Floriterapia. Speriamo che questo articol ti possa essere utile, per qualsiasi altra informazione su come si usano i rimedi floreali e le altre essenze naturali non esitare a contattarci!

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Acquistare una miscela di fiori è più conveniente rispetto alle singole essenze, perché permette di risparmiare sul prezzo, andando ad acquistare ed assumere più essenze in contemporanea, per una maggiore efficacia e senza dover acquistare un flacone per ogni singola essenza!

Di recente arrivo sono anche i Rimedi Floreali Italiani “Flos Animi”, i Fiori dell’Himalaya, ed i fiori Australiani “Living Essences of Australia”.

La Floriterapia non è efficace? La Smentita viene dalla Scienza

La Floriterapia non è efficace? La Smentita viene dalla Scienza

Quando si parla di Floriterapia o di medicine alternative (omeopatia, medicina cinese etc.) si generano sempre due schieramenti: coloro che credono in simili possibilità terapeutiche, pur non avendone una dimostrazione scientifica, e coloro che invece vi si oppongono, considerandole frutto del sentore di chi le pratica, se non addirittura placebo o, peggio, pratiche al confine con la magia.
Ebbene, al fine di sanare questa costante spaccatura, ho deciso di scrivere un articolo basandomi su quanto esposto in una lezione del professor Piergiorgio Spaggiari (per gli scettici, basta digitarne il nome su Google per rendersi conto del percorso di studi e della carriera iper-scientifica).
Continuando a leggere, troverete la dimostrazione scentifica per la quale la Floriterapia (Fiori di Bach, Fiori Australiani, Fiori Californiani, etc.) e l’uso in genere dei rimedi vibrazionali non sono pratiche discutibili ma vere e proprie possibilità terapeutiche.
La mia speranza è che leggendo qualche mente si schiuda e accetti l’ipotesi che non esiste una medicina soltanto (di cui trattare i limiti richiederebbe un articolo a parte), ma un puzzle di diverse branche mediche, ognuna con le proprie valenze e i propri ambiti di pertinenza, che il vero operatore della salute e del benessere dovrebbe conoscere e sfruttare di volta in volta come un artigiano userebbe i propri arnesi a seconda delle necessità.
Ma veniamo al dunque, partendo da un paio di assiomi facilmente accettabili.

ASSIOMA 1

Nel corpo umano avvengono miriadi di reazioni chimiche ogni secondo.
Credo siamo tutti d’accordo nell’asserire che siamo costituiti da milioni di cellule nelle quali ogni attimo avvengono reazioni. L’assorbimento delle sostanze, la riparazione dei tessuti, la contrazione muscolare, le “battaglie” del sistema immunitario, qualsiasi funzione del nostro organismo è dettata dall’interazione fra sostanze in determinate proporzioni, condizioni e modalità.

ASSIOMA 2

Quando le reazioni non avvengono correttamente si genera una patologia.
Se le cellule non si replicano correttamente, possono degenerare in tumori, se i componenti dell’emoglobina, la proteina che trasporta ossigeno nel sangue, non si incastrano come dovuto può scaturirne un’anemia; potrei fare mille esempi, ma do per scontato che il concetto sia chiaro.
Partendo da questi due presupposti, sorge spontanea una domanda, e cioè:

Come e’ possibile che milioni di cellule, contenenti ognuna milioni di sostanze, possano interagire fra loro per far avvenire reazioni chimiche specifiche, tali che dai reagenti si formino sempre e solo i giusti prodotti, nelle giuste tempistiche, quantità e modalità? Come fa ad avvenire tutto senza errori, come fanno le “cose” Nel corpo a incontrarsi?

-> Dev’esserci qualcosa che presiede al tutto e a spiegarci di cosa si tratta si è scomodata la fisica quantistica. La dimostrazione è articolata, ma merita.
Masaru Emoto- la memoria dell'acqua

Il Ruolo dell’Acqua

Intanto, il denominatore comune di tutte le cellule del corpo e delle sostanze in esse contenute è l’acqua.
L’acqua (su cui Spaggiari ha scritto un trattato a parte) è una molecola particolare, unica in natura; è costituita da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno, i quali sono legati da legami chimici che ne causano una certa polarità, quello che in termini tecnici viene chiamato “dipolo”. Un dipolo è una molecola che presenta delle cariche elettriche e nel caso dell’acqua, gli atomi di idrogeno generano una carica positiva, mentre quello di ossigeno negativa (non approfondiamo ulteriormente per non divagare).
Se volessimo tentare di riprodurre sperimentalmente ciò che accade nel corpo umano, dovremmo munirci di un reattore chimico, travasare al suo interno tutte le sostanze chimiche partecipanti alle reazioni organiche (i reagenti) e metterle nelle loro condizioni abituali, ovvero immerse in acqua (che costituisce il 70% del volume corporeo, il 99% in termini di molecole) a una temperatura fra i 36 e i 37 gradi, alla pressione atmosferica e farle interagire per un tempo (millisecondi) equiparabile a quello delle reazioni biologiche.
A questo punto, se le cose avvenissero semplicemente perché il corpo funge da calderone così come il reattore in esame, partendo dai vari reagenti A, B, C, D, E…. dovremmo ottenere solo i “prodotti” desiderati, ad esempio AZ.
Nel corpo, pur essendoci tutti i reagenti, le cellule massimizzano la resa facendo avvenire solo la formazione del necessario, evitando gli sprechi, ma in un esperimento simile, condotto nel reattore, ci accorgeremmo che i prodotti di reazione sono TUTTI!
AB, AC, AD, ma anche BC, BD, BE etcetera eccetera.
Quindi? Come si spiega questa sostanziale differenza? Perché nel corpo si ottengono solo i prodotti desiderati, come è possibile questa “selezione”?
Citando lo stesso Spaggiari, le molecole fuori dal corpo “se la fanno con tutte”, mentre nelle cellule sono “monogame”.

La spiegazione è legata all’acqua.

Tornando al discorso del dipolo, per la legge di attrazione elettrica, le molecole di acqua si orientano e intercalano fra loro aggregandosi in base alla carica, ovvero una molecola tenderà ad essere avvicinata dal altre molecole in questo modo: nella parte carica positivamente (atomi di idrogeno) le altre molecole si avvicineranno con l’ossigeno (carico negativamente) e nella parte opposta al contrario. Si crea così il cosiddetto dominio di coerenza, l’aggregato di n. molecole di acqua che oscillano e vibrano tutte come fossero un tutt’uno, generando un campo elettromagnetico.
Il motivo per cui il reagente A e il reagente Z si ritrovano con facilità pur magari partendo da punti distanti del corpo è proprio il dominio di coerenza. Oscillando alla stessa frequenza del dominio dell’acqua corporea, le sostanze A e B sono mosse da una forza di attrazione che permette loro di incontrarsi e interagire selettivamente (escludendo tutte le altre). In termini un po’ più tecnici, si direbbe che le molecole dei reagenti risuonano con le frequenze del dominio dell’acqua.
Per approfondire: leggi anche il nostro articolo sugli esperimenti sull’acqua di Masaru Emoto.

Le Cellule

Ora facciamo un’altra considerazione: l’unità fondamentale della vita è la cellula. Più cellule con eguali caratteristiche formano un tessuto, più tessuti un organo. Se ogni cellula, costituita essenzialmente di acqua, ha una sua frequenza di risonanza, lo stesso varrà per i tessuti e gli organi che si formano dall’aggregazione di tante cellule. Ogni organo avrà quindi una sua vibrazione e genererà pertanto un suo campo magnetico.
Ne sono esempi il cuore, attraverso l’elettrocardiogramma e il cervello, con l’encefalogramma.
I campi magnetici, che sono generati dal passaggio di una corrente elettrica, si spostano nello spazio e si intercalano con i campi magnetici circostanti. Quando sentiamo empatia con una persona e con altre dieci no, la spiegazione scientifica è che il nostro campo (da considerare come l’insieme delle nostre vibrazioni) risuona con quello di questa persona, mentre si trova a frequenze diverse (e pertanto non risuona) con quelle degli altri. Se anziché nell’ambiente vivessimo in una gabbia di Faraday (un dispositivo che annulla il campo magnetico ambientale), scopriremmo che il nostro campo è presente in tutto il volume della gabbia e non soltanto nel punto in cui ci troviamo. Questa è un’ulteriore dimostrazione di come i campi magnetici generati dagli organi si espandono e “colonizzano” lo spazio, andando a interagire con gli altri.
È anche e soprattutto per questo motivo che spesso la scienza che agisce per comparti stagni, come la medicina tradizionale occidentale, che cura valutando ogni organo come un’entità a se stante e non come qualcosa che fa parte di un tutto, con il quale interagisce costantemente, finisce con non trovare soluzioni “definitive” a un problema, ma sintomatiche, che risolvono il disturbo contrastando un sintomo o una condizione ma non facendo di più per curare un problema alla radice. La primarietà di un’affezione andrebbe sempre presa in considerazione partendo dal presupposto che non risiede per forza nel punto in cui si manifestano i sintomi, proprio per i discorsi fatti finora.
Se ci affidiamo alla quantistica e al concetto che massa ed energia sono due aspetti complementari di uno stesso elemento, man mano che ci addentriamo nella massa, scomponendola (corpo, organi, tessuti, cellule, molecole, atomi) scopriamo che pian piano la massa sparisce, sostituita nella sua essenza dall’energia. La massa cioè è energia condensata che si esprime attraverso un’onda, che ha una frequenza e che risuona con l’ambiente circostante.
Le essenze floreali e tutti i preparati vibrazionali in genere vengono screditati dallo scienziato comune perché privi di massa o di dose, e quindi equiparati al nulla. Ma se la massa è energia e l’energia è massa, questa contraddizione non esiste.
Servirebbe forse accantonare un certo tipo di filosofia medica col paraocchi per allargare le vedute e modificare il concetto di malattia e salute.

I Preparati Floreali

Nei preparati floreali (fiori di Bach, fiori australiani, fiori californiani, acque tibetane, essenze di animali selvatici, etc.) ciò di cui l’acqua, che funge da veicolo, si carica, è l’energia del fiore. L’acqua cioè si attiva assorbendo la frequenza di vibrazione del fiore e, attraverso l’assunzione del preparato, la trasporta nel corpo dove risuonerà con i campi alterati e riporterà a una frequenza vibratoria armonica (sempre più alta di quella del corpo) le parti sofferenti.
La distorsione delle onde è ciò che scatena la patologia.
Oltre a questa trattazione basata sulla lezione di una figura autorevole nel mondo della scienza, anche altre filosofie olistiche possono essere citate. Nella Medicina Tradizionale Cinese il corpo è ricoperto di circuiti energetici in tutta la sua interezza (i meridiani), dalla cui alterazione nascono i problemi. Secondo le civiltà orientali, indiana in particolare, lungo la colonna vertebrale sono dislocati sette centri energetici principali, i Chakra, la cui disfunzione o il cui disequilibrio è alla base di problematiche tanto fisiche quanto psico-emotive. Per finire, nella Floriterapia il disagio mentale o emotivo si sfoga nel sintomo fisico, che può essere corretto attraverso la “somministrazione” di un’energia superiore in grado di correggere le alterazioni di quella corporea. Anche l’Omeopatia vige sugli stessi principi, curare attraverso un impulso vibratorio adeguato, ripristinando o riportando alla norma una funzione errata.
Tutto questo non tanto per fare del dibattito una crociata ideologica, ma per allargare le vedute dei più scettici e far passare il concetto di una medicina inclusiva, in cui le varie branche si supportano l’un l’altra anziché ostacolarsi e contrapporsi.
Perché in fondo conta il fine (la salute), più che il mezzo (la cura).
A cura del Dott. Roberto Moneta

 

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Farmacia di Montelupone, specialisti in Floriterapia di Bach

La Farmacia di Montelupone è tra le più specializzate d’Italia in Floriterapia. Speriamo che questo articol ti possa essere utile, per qualsiasi altra informazione su come si usano i rimedi floreali e le altre essenze naturali non esitare a contattarci!

Tutte le essenze sopra menzionate sono disponibili nella sezione shop del sito. Troverai sia in composizioni pronte che singole essenze, che potrai combinare tra loro direttamente online per andare a creare delle miscele personalizzate specifiche per le esigenze di ogni singola persona.

Acquistare una miscela di fiori è più conveniente rispetto alle singole essenze, perché permette di risparmiare sul prezzo, andando ad acquistare ed assumere più essenze in contemporanea, per una maggiore efficacia e senza dover acquistare un flacone per ogni singola essenza!

Non ancora disponibili, ma di prossimo arrivo sono infine le gemme di Fiori D’Alaska, i Fiori Himalayani e i fiori Australiani “Australian Living Essences.

Curarsi con i Fiori Australiani: Efficacia e Benefici per Mente e Corpo

Curarsi con i Fiori Australiani: Efficacia e Benefici per Mente e Corpo

Floriterapia Australiana e Correlazione Corpo-Mente Nella Fisiologia Dell’Organismo Umano

L’organismo umano è un sistema complesso e in quanto tale andrebbe considerato. Ogni singola parte del corpo non può mai essere valutata a sé, ma come tessera di un mosaico che interagisce con tutte le altre, le influenza e ne viene a sua volta influenzata.

Come curarsi con i Fiori Australiani

Le essenze floreali hanno la capacità più unica che rara di agire in modo sottile ma profondo e di estendere la propria azione al corpo nella sua interezza. La medicina funzionale, integrata o olistica, ci ricorda che alla base della salute l’asse mente-emozioni-corpo deve essere in equilibrio. Il sintomo non è altro che la manifestazione simbolica di un disagio più nascosto, che sorge dalle matrici più sottili psichiche ed emotive e che, facendosi strada, emerge in qualche parte del corpo (materia).

Pertanto, le terapie floreali con i fiori australiani non andrebbero intese solo al fine di “curare”, ossia contrastare un fastidio nel momento in cui si verifica, ma anche e principalmente nell’ottica di prevenire il disturbo, bilanciando le componenti mentale e emotiva. I fiori australiani sono infatti in grado di riequilibrare emozioni negative, portare armonia, attivare la forza di risposta, indurre la comprensione del “perché” si viva un certo stato doloroso e sviluppare le corrispondenti virtù positive, capaci di sanare la situazione.

Il linguaggio del corpo parte come sussurro ma, qualora non lo ascoltiamo, può salire di livello fino a diventare un urlo potente (una malattia conclamata e seria).

 

La Floriterapia con i Fiori Australiani

Secondo la floriterapia australiana, ogni sintomo deve essere sempre inquadrato come localizzazione (punto e lato del corpo in cui si manifesta) e nel significato metaforico dell’organo o apparato colpito. Non dimentichiamo inoltre che lo stesso sintomo può essere scatenato da emozioni ben diverse, quindi è sempre fondamentale indagare nel vissuto del paziente (o di noi stessi) per decifrare il messaggio criptato.

Facciamo un esempio: le lacrime.

Occhio maschile con una lacrima

A scatenare il pianto possono essere emozioni completamente opposte: gioia, rabbia, commozione, divertimento, frustrazione, capricci, dolore fisico. Secondo recenti analisi biochimiche però, la composizione stessa delle lacrime differisce da caso a caso, a seconda dell’evento emozionale scatenante.

 

Come “lavora” l’emozione?

Qualunque sia l’emozione, è interessante notare la rapidità con cui il corpo risponde. La catena di eventi prevede che, provata l’emozione, ci sia un’immediata elaborazione da parte del cervello, il quale scatena una risposta nervosa con una scarica elettrica diretta alle ghiandole lacrimali, le quali iniziano a secernere le lacrime.

Tutto ciò in una frazione di secondo.

Ora, se è pur vero che piangere è liberatorio e può essere un ottimo modo di smaltire un’emozione impedendole di covare, quanti di noi si concedono questo lusso? E soprattutto, se l’azione immediata può essere così concreta, cosa può nascondersi dietro a emozioni provate cronicamente e non lasciate andare?

Ognuno di noi prova valanghe di emozioni e percepisce più o meno consapevolmente i loro effetti fisici.

In questo articolo analizzeremo tre importanti apparati nella loro funzione simbolica di “suggeritori” di disagio, e l’efficacia dei fiori australiani per prevenirne o limitarne le conseguenze.

 

Fiori Australiani per le contratture muscolari

Apparato Muscolo-Scheletrico

L’apparato muscolo-scheletrico ha funzione di sostegno, solidità, controllo, rigiditá/flessibilità, autonomia, indipendenza. È la struttura portante senza la quale non riusciamo a stare dritti o a muoverci, a raggiungere cioè i nostri obiettivi. Qualora vi riscontrassimo problemi (artriti, artrosi, cartilagini consumate, dolori muscolari, crampi, flaccidità, spasticità etc.) le domande da porsi potrebbero essere: di quali pesi mi sono caricato? In quali regole rigide mi sono ingabbiato? Quali responsabilità, quali pressioni esterne mi stanno schiacciando?

Per i disturbi muscolari e scheletrici la Floriterapia Australiana suggerisce:

  • HIBBERTIA, per le persone troppo razionali e controllate, che vivono principalmente di testa, che assumono una postura rigida e contratta, lasciando separata la parte mentale (testa) da quella istintivo-emotiva (cuore e pancia). Hibbertia è quindi anche il fiore australiano per le contratture muscolari ed i crampi.
  • FLANNEL FLOWER, per le persone controllate, serie, che evitano il contatto fisico, poco espansive, fredde e che non si lasciano mai andare.
  • LITTLE FLANNEL FLOWER, per chi è incapace di ridere, chi manca di spontaneità, chi si assume pesanti carichi sulle spalle, chi sin da piccolo o giovane si comporta da adulto, chi si subordina al senso del dovere, magari accusando mal di testa da stress (troppi pensieri!), che deve ricordarsi di vivere con leggerezza e spontaneità.
  • BAUHINIA, per chi è poco flessibile, poco incline ad accettare il nuovo (crea muri già prima che il nuovo arrivi), chi non accetta la novità, chi è conservatore, tradizionalista e deve aprirsi e rilassarsi, guadagnando in flessibilità e capacità di accettare compromessi.
  • FRINGED VIOLET, per i traumi fisici ma anche psicoemotivi (a volte la mancanza di sostegno percepita in periodo infantile da parte dei genitori provoca nel bambino una mancanza di sostegno fisico).
  • BLACK-EYED SUSAN, per chi si traumatizza andando sempre a cento all’ora, gli impazienti, chi accusa rigiditá dovuta al voler fare troppe cose insieme (tensione da stress).
  • DOG ROSE, per i timidi, coloro che temono il giudizio, che tengono la testa incassata fra le spalle, restii a dire di no per paura.
  • TALL MULLA MULLA, per chi è eccessivamente disponibile per gli altri e non sa delimitare i propri confini, venendone così prosciugato.

 

Fiori australiani per la digestione

Apparato Digerente

Le funzioni di questo complesso di organi sono quelle di accettare, accogliere, mandar giù, introiettare, inghiottire, trasformare, rielaborare, assemblare, eliminare, lasciar andare.

Lo stomaco si occupa della prima parte (accogliere e digerire) e risente di emozioni quali la rabbia, l’irritazione, il rifiuto, la protesta, il senso di ingiustizia, la frustrazione, l’umiliazione, ansie, paure, insicurezze e stress.
Persone o situazioni “indigeste”,  vivere perennemente un conflitto, sentirsi in qualche modo inutili o manipolati, non poter dire o fare ciò che sentiremmo sono tutte condizioni emotive che minano la salute del nostro stomaco.

L’intestino invece rappresenta il nostro mondo interiore, è il cosiddetto “secondo cervello”, ma si trova localizzato fra i visceri, nella zona più istintuale del corpo (impulsi ed emozioni). Rappresenta il bisogno di sicurezza e protezione, accoglie il nutrimento che ci arriva dall’esterno e ne fa tesoro. È il nostro lato oscuro, inaccessibile, buio ed è influenzato da emozioni quali il senso di colpa, la paura della scarsità, l’insicurezza, l’inadeguatezza, il senso di pulizia (è considerato sporco, “basso”).

I Fiori Australiani efficaci per stomaco e intestino sono:

  • CROWEA: rilassa, rasserena, tranquillizza tutto il sistema, in particolare lo stomaco. Calma da emozioni come inquietudine, preoccupazione, ansia, tensione agendo anche sul rilassamento della muscolatura viscerale.
  • MOUNTAINDEVIL e DAGGER HAKEA: entrambi alleviano la rabbia, l’irritazione, il fastidio, quello stato di perenne insofferenza esercitando un’azione di sostegno e scarico del fegato, l’organo deputato allo smaltimento delle sostanze “tossiche” (e delle emozioni congeneri).
  • BOTTLEBRUSH: con una segnatura eloquente a forma di scovolino (spazzolino per bottiglie), questo fiore esercita un’ingente pulizia intestinale, favorendo il transito dal vecchio al nuovo, la selezione fra l’utile e l’inutile, l’accettazione del cambiamento.
  • BAUHINIA: utile in tutti quei casi in cui il problema sia “trattenere”. Sia in caso di eccesso (stitichezza) che al contrario di incapacità a farlo (diarrea). Fiore del cambiamento anche Bauhinia, quest’essenza ci insegna a lasciar andare quando l’alternativa è una novità che non si è in grado di accettare, quando il comportamento trattenuto e inflessibile si instaura ancor prima che la novità subentri.
  • STURT DESERT ROSE: ultimo, ma non meno importante fiore australiano per l’apparato digerente, questo rimedio agisce sul senso di colpa, un’emozione molto più invadente e cronica di quanto chi la provi possa rendersi conto! È l’essenza australiana per chi non si sente bravo abbastanza o sufficientemente adatto, per chi pensa di essere responsabile per qualcosa di negativo e si svaluta senza nemmeno accorgersene.

 

Fiori Australiani per la respirazione

Apparato Respiratorio

L’aria è il nostro bene primario. Senza ossigeno siamo destinati a morire in un lasso brevissimo di tempo (pochi minuti), molto più esiguo che per una carenza di acqua o cibo. L’apparato respiratorio quindi apporta il nutrimento fondamentale per le nostre cellule e funge da linea di scambio fra noi (il nostro interno) e l’ambiente in cui ci troviamo. In maniera analoga alla pelle, delimita un margine e simboleggia il nostro modo di rapportarci all’ambiente. Non a caso usiamo espressioni eloquenti, quando ci riferiamo al binomio ambiente-aria: in un posto può esserci “un’aria irrespirabile” oppure la situazione può essere tossica, soffocante.

Nella medicina tradizionale cinese (MTC) negli organi respiratori, in particolare nei polmoni, si annidano emozioni quali tristezza, malinconia, depressione, frustrazione, conflitti. La stessa tosse può essere considerata un modo sottile di delimitare un confine (una maniera di farci sentire la propria voce quando non si è in grado di farlo usando le parole).

Un Caso di Studio

Emblematico è stato il caso di un paziente che lavorava in un ufficio ed era afflitto da una tosse persistente, stizzosa, che non guariva con alcun trattamento farmacologico. Alla base del problema stava una forte incompatibilità con un collega con cui condivideva la stanza. La tosse si è risolta non appena, attraverso una terapia floreale con Dagger Hakea e Yellow Cowslip Orchid, il soggetto in questione ha potuto sfogare la sua frustrazione con un accesso dibattito con il collega, a cui ha fatto seguito lo spostamento di stanza ottenuto per intercessione con il capoufficio.

 

I Fiori Australiani efficaci per l’apparato respiratorio sono:

  • WARATAH: fiore del dolore profondo, da considerare insieme a TALL YELLOW TOP per chi si sente estraneo e senza radici. Dona la forza di reagire e affrontare le avversità senza cedere alla disperazione.
  • STURT DESERT PEA: il fiore australiano per eccellenza per lasciar andare la tristezza più profonda, per affrontare il trauma o la chiave che l’ha scatenata, e per farla fluire attraverso le lacrime. Per prendere consapevolezza del proprio vissuto, accettarlo e relegarlo alla dimensione dell’esperienza.
  • ALPINE MINT BUSH: per un’azione drenante del muco, laddove ci sia ristagno di secrezioni.
  • CROWEA: da usare assieme a GREY SPIDER FLOWER per agire sulle paure che costringono le vie respiratorie, per allargare il respiro e farlo fluire in maniera corretta.
  • MACROCARPA: per stanchezza e spossatezza, utile per chi, senza accorgersene, si “rifugia nella malattia”, incappando in influenze e raffreddori che altro non sono che uno stratagemma del corpo (provato) per ritagliarsi riposo e isolamento. (Es: “sono tutto tappato, stammi lontano!”)
  • RED SUVA FRANGIPANI: per sensazioni di abbandono e rifiuto, che inevitabilmente si ripercuotono in sentimenti di tristezza, afflizione e malinconia a livello cronico.

 

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Farmacia di Montelupone: specialisti in Floriterapia con i Fiori Australiani ed altre Essenze Naturali

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I Fiori Australiani per Cani, Gatti e altri Animali

I Fiori Australiani per Cani, Gatti e altri Animali

Tutti i Fiori Australiani per gli Animali

Scopri come i Fiori Australiani possono aiutare il tuo Cane, Gatto, o gli altri animali domestici

Secondo recenti stime in Italia ci sono circa 60 milioni di animali da compagnia. Sessanta milioni. Ciò vuol dire, in media ovviamente, che ogni italiano ha un proprio animale domestico. Nel conteggio non sono stati inclusi soltanto cani e gatti, che sono gli animali da compagnia più diffusi per antonomasia, ma vanno inseriti anche uccellini, pesci, roditori, ecc.

Semplicemente basandoci sui numeri, possiamo quindi renderci conto di quanto stretta sia questa simbiosi e condivisione di tempo e spazio tra persone ed animali.

Un uomoparla con il suo animale

Il Binomio Animale-Padrone

La cosa che forse è ignota ai più, anzi sicuramente lo è, è che il binomio animale-padrone è un vero e proprio sistema complesso. I sistemi complessi sono tali che la risultante finale non è la semplice somma delle parti.

L’influenza reciproca è talmente alta che il giusto approccio del “padrone” che porta dal veterinario un animale malato o sofferente, richiederebbe da parte sua un’introspezione, vale a dire un’analisi dei sintomi dell’animale secondo una visione simbolica e l’annotazione di eventuali somiglianze con la propria condizione di salute, i propri acciacchi e, soprattutto, le proprie emozioni.

Gli animali infatti, proprio come i bambini, hanno una sensibilità superiore e sono i primi a captare le distorsioni dell’ambiente causate da un’energia negativa (ad esempio quelle della casa in cui vivono) e a mostrarcele, mettendoci letteralmente in guardia (magari rivelandole proprio tramite la malattia).

La Biofilia Moderna

Negli ultimi periodi si assiste al fenomeno della cosiddetta biofilia, l’aspirazione sempre più manifesta di un ritorno alla natura (o una fuga verso la stessa), a condizioni di vita non metropolitane, stressanti e, alla lunga, logoranti. Lo stesso fatto di circondarci di animali, oltre che rivelare la nostra natura “sociale”, sottolinea proprio questo.

Il padrone con il cane

I Fiori Australiani per Animali

Essendo creature senzienti, ovvero capaci di manifestare emozioni e, ahimè, provare dolore sia fisico che psicologico, dovremmo pertanto fare il possibile per rendere le condizioni di vita migliori per i nostri amici a quattro zampe, evitando loro la spola negli ambulatori e le noiose, per non dire impervie, terapie farmacologiche.

Ecco allora che le essenze floreali, in particolare i fiori austrliani, si rivelano un ottimo aiuto per gli animali sia come prevenzione (per entrambi, uomo e animale), che come trattamento per quei disturbi che, per gravità e profondità, non richiedano interventi più drastici.

I rimedi floreali possono riconnetterci alle nostre emozioni e supplire alla tendenza della vita moderna di renderci “analfabeti emozionali”.

 

Il Ruolo delle Emozioni

La divisione fra emozioni giuste e sbagliate può portarci fuori strada. Sarebbe meglio dire che ogni emozione ha una propria valenza, purché si manifesti in un certo modo, per un certo fine ed entro certi limiti.

 

Fiori Australiani per Cani Aggressivi, Agitati o che Abbaiano

La collera per esempio è ciò che usiamo per definire i nostri confini. Quando ci arrabbiamo stiamo implicitamente dicendo all’altro che non siamo disposti a sopportare di più, che il nostro stato d’animo non è adatto – in quel momento – a farci occupare di qualcosa, che “possiamo arrivare fin lì e non oltre” (e viceversa). Il problema è quando essa è immotivata o esagerata.

Fringed Violet è il fiore Australiano più indicato per i cani aggressivi, che abbaiano, si agitano, mordono e che mal convivono non solo con gli umani, ma anche con altri simili nel loro ambiente. Dato che la loro l’aggressività (o al contrario l’eccessiva impressionabilità) potrebbe derivare da un trauma.

In alternativa, fra i fiori di Bach si possono scegliere Star Of Bethlehem e fra i Fiori Californiani l’essenza di Arnica.

Buebell è invece il fiore australiano che può aiutare a sbloccare le emozioni di cani divenuti aggressivi, diffidenti o ostili a seguito di tradimenti emozionali, con capacità di riconnetterli a chakra del cuore.

Cane pauroso con fiori australiani

Fiori Australiani per Cani Paurosi

Stesso dicasi per la paura, che nel caso in cui sia istintiva ha la funzione di proteggerci dai pericoli (salvo negli individui che, per via di patologie neurologiche, sono impossibilitati a provarla, e mettono così a repentaglio la propria vita necessitando di continua assistenza).

Le emozioni vanno contestualizzate ed elaborate.

Come già accennato, il nostro corpo è uno specchio che non fa che riflettere (e concretizzare) ciò che sentiamo. Cani, Gatti e gli animali che possediamo risuonano alle nostre frequenze: ognuno di noi, infatti, genera un campo elettromagnetico già di per sé attraverso le basilari funzioni biologiche. Se a questo aggiungiamo che le emozioni contribuiscono a modificarlo, va da sé che il nostro stato emotivo verrà recepito fisicamente da chi ci sta intorno.

Dog Rose è il fiore australiano per l’ansia di cani e gatti, che dimostrano paura mediante il linguaggio fisicocoda bassa, orecchie roteanti, pupille dilatate.). Quest’essenza potrà sia tranquillizzarli che ridurrne l’aggressività, facendo fluire l’energia intrinseca e influendo positivamente sull’umore.

Nota: Puoi leggere di più su come agiscono Fringed Violet, Bluebell  e Dog Rose nel prosieguo.

Gatto con dei fiori australiani

Fiori Australiani per Cani e Gatti

Vediamo ora i principali fiori australiani per cani, gatti e altri animali aggressivi, paurosi, ansiosi o che mordono.

  • PINK FLANNEL FLOWER: è il primo fiore che dovremmo considerare. Secondo quanto visto sopra, il nostro stato si ripercuote su quello dell’animale; dato che noi adulti ci siamo pressoché tutti dimenticati della spensieratezza e della joie de vivre tipica del bambino (e degli animali), dovremmo assumerlo sia noi che i nostri amici a quattro zampe.Pink Flannel serve specialmente nei momenti in cui sentiamo che le nostre emozioni stando andando alla deriva, indirizzandosi verso qualcosa di non salutare.La stessa gioia del cane che rivede il padrone quando ritorna a casa la sera dovrebbe essere il nostro stato d’animo quotidiano; non potendo esserlo sempre, preoccupiamoci almeno di assicurarci che lo sia per i nostri ospiti pelosi!

 

  • FRINGED VIOLET: è il fiore della protezione psicoemotiva, della riparazione dei traumi, della restaurazione dell’aura danneggiata (l’aura è un involucro energetico che ci circonda, dalla cui salute e permeabilità passa la nostra vulnerabilità a contrarre disturbi più o meno percettibili).Questo fiore australiano è indicato per gli animali che sono stati abbandonati o hanno un vissuto di violenze e maltrattamenti e covano ancora nel loro animo questi vecchi traumi. Come per per esempio tutti gli animali che entrano nelle nostre case passando per gattili e canili. Fringed Violet è l’essenza ideale per permettere loro di elaborarle i traumi e superarli, in modo che non interferiscano più con la vita attuale.

 

  • GREEN SPIDER ORCHID: migliora la nostra ricettività, nonchè la capacità di interagire con chi parla una lingua diversa dalla nostra, aprendo letteralmente i canali della comunicazione favorendo la telepatia; permette perfino di interpretare un silenzio, che alle volte parla più di mille parole!Quando non comprendiamo il perché il nostro animale assuma certi comportamenti, o assuma sistematicamente un comportamento che proprio non sopportiamo, anziché arrabbiarci o sentirci frustrati proviamo ad assumere (e a fargli assumere) qualche goccia di questo fiore australiano. Chissà che non diventiamo come San Francesco!

 

  • BLUEBELL: un fiore fondamentale per il blocco emozionale, per quando il chakra del cuore è chiuso e l’animale è sempre diffidente o ostile. Nei casi visti sopra (abbandono, maltrattamenti, tradimenti emozionali) un animale può sentirsi ferito e reagire chiudendosi per protezione. È il cane aggressivo che morde il padrone, o il gatto pauroso che graffia o azzanna: si tratta di mancanza di fiducia a seguito di esperienze dolorose che quest’essenza può sciogliere.

 

  • FRESHWATER MANGROVE: indirizzato più ai padroni, o a quelle persone che reagiscono impaurendosi o dando di matto di fronte a un animale o a un esemplare di una determinata specie. Questo fiore australiano colma la mancata conoscenza alla base di questi squilibri, quel senso di paura che può affondare le radici in esperienze traumatiche (di solito infantili) o nel disprezzo-disgusto, nelle credenze familiari. Insomma in tutte quelle convinzioni limitanti che ostacolano la normale interazione uomo-animale.

 

  • SUNSHINE WATTLE: anche se non ce ne rende partecipi direttamente, un animale può sentirsi intrappolato in una situazione e guardare in avanti con sfiducia. Pur essendo vero che gli animali vivono eternamente nel qui e ora, non possiamo presumere che, attimo dopo attimo, non si sentano a disagio nella situazione di vita che vivono, specie se si tratta di animali appena trasferiti o che hanno cambiato casa insieme alla famiglia, eccetera. Sunshine Wattle è per l’appunto il fiore australiano ideale per permettere agli animali di provare fiducia, di guardarsi intorno in un’ottica diversa, più positiva, con speranza. In pratica, per ripristinare la gioia abitudinale che li caratterizza, e che incide sul loro stato di salute fisica.Per il cambiamento derivato da trasferimento, gravidanza, post sterilizzazione o fase di calore, l’essenza ideale è inoltre BOTTLEBRUSH.

 

  • DOG ROSE: è il fiore australiano per cani ansiosi e gatti paurosi che scattano al minimo fremito, il cui linguaggio non verbale è di costante timore (coda bassa, orecchie roteanti, pupille dilatate.). L’azione di questa essenzafloreale è quella di tranquillizzare, il che ha il duplice risultato di ridurre l’aggressività e di far circolare meglio l’energia corporea, con benefici immediati sul movimento e sulla vivacità. Inoltre, la paura può essere alla base di una certa refrattarietà al contatto fisico; in tal senso Dog Rose può migliorare la sensibilità dell’animale aprendolo a farsi coccolare.

    Infine, è il fiore australiano da usare in caso di animali con problematiche renali o urinarie.

 

  • GYMEA LILY: il fiore dei narcisi, dei protagonisti assoluti; è indicato nei casi di convivenza fra animali laddove uno tenda a voler primeggiare ogni volta, sia che si tratti nelle attenzioni del padrone che nella spartizione del cibo.

cane con occhiale da sole e fiori australiani

 

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